mercoledì 27 gennaio 2010

Testimoni della legalità

Vita Pastorale

ASSESSORE TRA I PELLEGRINI

Gianfranco Wurzburger dal 1987 va a Lourdes. Un passato e un presente in politica; un passato e un presente con l’Opera napoletana pellegrinaggi. La sua presenza a Lourdes inizia per caso, poi "l’innamoramento" e il desiderio di tornarci sempre, anche più volte durante l’anno, per rinnovare l’incontro con Maria, per "ricaricarsi" alla Grotta di Massabielle. Neo-assessore alla vivibilità alla II Municipalità di Napoli, riesce a conciliare l’impegno politico con la presenza a Lourdes. «Sin da ragazzo», dice, «ho avuto una formazione da cattolico impegnato in politica. I miei percorsi politici si sono basati sugli insegnamenti di don Sturzo e De Gasperi: essere sempre al servizio del prossimo e lavorare concretamente per restituire, nel mio caso, vivibilità alle strade, ai quartieri, alle famiglie, alla città. Non è semplice lasciare la propria attività politica e istituzionale, staccare con tutti quelli che ti contattano per cercare un aiuto, un sostegno, un intervento nel proprio quartiere. Ma è importante creare un momento tutto proprio, per ritrovare il contatto con la Madonna e con Lourdes».

"Tenere le lampade accese": è il tema del pellegrinaggio a Lourdes di quest’anno. Un invito a mantenere accesa la luce della speranza anche a Napoli, città complessa. Eppure i napoletani sono sempre pieni di speranza. «Noi come politici», dice Gianfranco, «dobbiamo fare in modo che questa speranza sia tenuta viva realizzando nel concreto ciò di cui i napoletani hanno diritto: una città pulita, sicura, accogliente. Le richieste della gente sono legittime: i napoletani cercano la normalità. Certo c’è bisogno del contributo degli stessi cittadini e di un senso civico più sviluppato. Ma come amministratori dobbiamo lavorare perché la stessa municipalità abbia un ruolo forte e di governo, con l’appoggio dell’amministrazione centrale per far decollare tutte le deleghe. Solo così potremo lavorare meglio e tenere accese le lampade della speranza nei nostri quartieri».

r.b.

lunedì 25 gennaio 2010

PIAZZA MERCATO: NO PARKING

Municipalità: un errore di Palazzo San Giacomo
IL TERRITORIO

NAPOLI. Nel marzo scorso fu tra i
primi a promuovere il sequestro del
parcheggio abusivo in piazza Mercato
e a festeggiare con i residenti
per la vittoria sull’illegalità.
A meno di un anno da quello sgombero
Gianfranco Wurzburger (nella
foto), assessore alla Vivibilità della
II municipalità, torna a sorridere
per lo sventato pericolo di un nuovo
posteggio. Stavolta comunale.
«Le nuove strisce blu apparse qualche
sera fa in piazza Mercato, sono
solo frutto di un errore procedurale.
Infatti all’indomani dello
sgombero degli abusivi dalla storica
piazza, tra gli interventi previsti
per mantenere sotto controllo lo
spazio pubblico, c’era anche la possibilità
di affidare temporaneamente
l’area alla società Napolipark,
in modo da creare un deterrente
per coloro che avrebbero tentato
di impossessarsi di nuovo dello
spazio liberato. Questo però sarebbe
dovuto verificarsi nell’immediatezza
poi, visto che la piazza
è stata tranquillamente tenuta
libera e sotto controllo - grazie sia
alla presenza della Polizia Locale
che all’aiuto degli stessi residenti -
Municipalità, Amministrazione Comunale
e commercianti hanno lanciato
tante altre idee per riqualificare
e far risorgere quello che un
tempo era l’antico campo del moricino
». Dunque, quella che sembrava
una beffa del Comune nei
confronti della cittadinanza, si è rivelata
semplicemente un errore di
comunicazione. Intanto, nell’attesa
che le idee per salvare la piazza
dal degrado diventino finalmente
progetti, l’area continua a vivere in
uno stato di abbandono che non
rende onore alla storia passata di
lì.
«Corradino di Svevia, Masaniello, i
martiri del ‘99, sono solo alcuni dei
personaggi che hanno attraversato
e vissuto la piazza. L’obiettivo
da raggiungere – continua Wurzburger
– è la riqualifica dell’intero
territorio, una rinascita sia di tipo
strutturale che socio ambientale,
che può realizzarsi con l’aiuto
dei fondi stanziati per il centro storico
di Napoli». Il “Programma integrato
urbano”? «Esattamente. Però
è chiaro – conclude l’assessore
della II Municipalità – che oltre agli
interventi straordinari previsti dal
Piu servono quanto prima interventi
ordinari: la manutenzione delle
strade, la pulizia delle fogne, il
potenziamento della pubblica illuminazione
e le garanzia per la sicurezza
urbana. Noi rappresentanti
della Municipalità sicuramente
faremo tutto ciò che ci compete per
ridare finalmente dignità ad un luogo
che, nonostante tutto, continua
ad avere una grande storia». sg

FALO' DI SANT'ANTONIO

Falò di Sant'Antonio sradicati sette alberi

Allarme alberi in via Duomo, per i falò di San'Antonio. Sradicati già 7 alberi e ieri nuovo allarme, con intervento delle Volanti. «Anche quest'anno siamo stati costretti a intervenire per prevenire quella che ormai sta diventando un'abitudine pericolosa per la città, per i cittadini e per le sue opere d'arte: il falò di Sant'Antonio. Diversi quintali di legna sono stati prelevati tra ieri e oggi su nostra segnalazione dagli uomini dell'Asia e dai vigili urbani, tra i Quartieri spagnoli e la zona di Forcella». È quanto dichiara Gianfranco Wurzburger assessore alla vivibilità della II Municipalità.

NO AL PARCHEGGIO IN PIAZZA MERCATO


PIAZZA MERCATO RIVOLTA CONTRO LE STRISCE BLU

IL MATTINO - 22/01/2010
Auto in sosta? No, grazie: sarebbe un attentato al percorso di riqualificazione di piazza Mercato. Muore così sul nascere - o meglio, viene sospeso dopo un’ondata di proteste - il tentativo del Comune di disegnare le strisce blu nell’area pedonale. L’arrivo degli operai armati di pennello e vernice, ieri mattina, non passa inosservato. Il primo a tuonare contro la scelta di Palazzo San Giacomo è Luigi Rispoli, presidente del consiglio provinciale: «L'assurda decisione di reinsediare il parcheggio delle auto in piazza Mercato è un colpo alla legalità. Con questo provvedimento, inoltre, si mortifica e vanifica il grande sforzo per la riqualificazione che gli operatori economici della zona stanno portando avanti attraverso il loro consorzio». Dopo l’attacco, l’appello: «Invito quindi il sindaco e gli assessori - conclude Rispoli - a riconsiderare una scelta che ci riporta indietro occupando con un parcheggio quello che per i residenti era diventato il simbolo del riscatto». A stretto giro di posta l’atto d’accusa di Gianfranco Wurzburger, assessore alla vivibilità della seconda municipalità. «Un parcheggio in piazza Mercato avrebbe avuto utilità il giorno dopo l'operazione di sgombero degli abusivi - riflette l’esponente del parlamentino di quartiere - oggi è solo un grave danno per l'intero territorio e per la bellezza monumentale dello storico campo del Moricino». Anche Wurzburger fa riferimento alle legittime aspirazioni di residenti e negozianti: «Gli operatori economici attendono da tempo una vera riqualificazione del sito monumentale. Ci batteremo con ogni mezzo perché ciò non accada per la gente che da poco ha riconquistato lo spazio perduto e per gli operatori commerciali». Gli stessi concetti, annuncia Wurzburger, sono stati oggetto di una telefonata all’assessore competente per sollecitarlo a fare marcia indietro: «Piazza Mercato è stata inserita nel Programma integrato urbano per l'utilizzo dei fondi destinati al centro storico, non possiamo buttare all'aria un'occasione storica per un luogo che ha segnato la vita della città di Napoli. Oggi piazza Mercato rappresenta un simbolo di legalità, è paragonabile ad un bene confiscato alla camorra, quindi non va svenduto».Gli operai rimettono a posto pennelli e vernice, il progetto strisce blu - per motivi che ufficialmente non vengono dichiarati - per adesso tramonta.

L’odissea del parco della Marinella: i lavori non partono

Il Comune ha ottenuto i suoli dal Demanio, ora bisogna solo aspettare la consegna ufficiale

Melina Chiapparino - Il Mattino - 24/01/2010
Il Parco della Marinella è ancora una chimera. Nonostante l’avvio dei lavori tra via Acton e via Marina, per riqualificare l’area portuale e dotarla di nuovi servizi, un cantiere è fermo da più di dieci anni. Si tratta di un’area di circa 35.000 metri quadri, tra via Marinella e via Amerigo Vespucci, dove sarebbe dovuta risorgere la ottocentesca Villa del popolo e, oggi, campeggiano bidonville e degrado. Il progetto, cofinanziato dall’Ue e approvato da una delibera della Regione Campania nel lontano 2002, avrebbe dovuto consegnare ai cittadini uno dei parchi più grandi della città attrezzato con aree verdi, manufatti artistici, fontane e gazebo, entro marzo del 2006. In campo quasi 4 milioni di euro, stanziati e pronti per essere usati, ma l’odissea amministrativa della vicenda non è ancora terminata. Nei documenti del Comune di Napoli, datati 2004 e relativi agli «Interventi previsti per l’area monumentale», si legge che il parco «è in corso di realizzazione», così come nei resoconti comunali delle «risorse strategiche e programmazione economico finanziaria», lo stato d’opera dei lavori è definito al 50% in data dicembre 2007, col rinvio della consegna del parco a dicembre 2008. In realtà, i lavori non sono mai cominciati. Il cantiere, che oggi è una baraccopoli dove rom ed extracomunitari vivono in condizioni igieniche allarmanti, è stato lo scenario di episodi incresciosi, come il ritrovamento del cadavere di un diplomatico canadese e di un ghanese ucciso a coltellate, e anche di fabbriche abusive per l’essicazione del pesce, oltre il ripetersi di risse, furti del materiale del cantiere e atti osceni riferiti dai cittadini che abitano nei paraggi. «Ogni anno vengono effettuati gli sgomberi delle baracche fatiscenti che dopo poco ricompaiono, così che gli extracomunitari vivono in condizioni di salute precarie e pericolose e il quartiere affoga nel degrado». Questo l’appello di Gianfranco Wurzburger, assessore municipale alla Vivibilità e promotore del progetto per la realizzazione del Parco nel lontano 1997, per il quale richiese anche la presenza di un campetto polifunzionale per i ragazzi del quartiere in quanto presidente della circoscrizione Mercato Pendino. Un appello lanciato anche dai cittadini, non ancora rassegnati al crescente degrado dell’area che si trova di fronte l’ospedale Loreto Mare e vicino agli uffici Immigrazione della Prefettura. A monte del problema, c’è una deficienza progettuale che per anni ha compromesso i lavori. Gran parte del terreno destinato al Parco è demanio statale e non proprietà del Comune, che ha eseguito solo lavori per le fognature e le recinzioni nell’arco di un decennio (lavori danneggiati dalla presenza della baraccopoli). Dunque, nonostante l’approvazione del progetto e lo stanziamento dei fondi, le ditte non avevano il permesso di procedere. La settimana scorsa è avvenuto il trasferimento della proprietà demaniale al Comune, ma i lavori non sono partiti perché al trasferimento deve seguire la consegna. Rinviata a data da destinarsi.

giovedì 21 gennaio 2010

No al parcheggio in piazza Mercato

COMUNI: NAPOLI; WURZBURGER, RIQUALIFICARE PIAZZA MERCATO

(ANSA) - NAPOLI, 21 GEN - "Un parcheggio in piazza Mercato

avrebbe avuto utilità il giorno dopo l'operazione di sgombero

degli abusivi, oggi è solo un grave danno per l'intero

territorio e per la bellezza monumentale dello storico campo del

Moricino". E' quanto sostiene, in una nota, Gianfranco

Wurzburger, assessore alla Vivibilità della II Municipalità.

"Gli stessi operatori economici attendono da tempo una vera

riqualificazione del sito monumentale - aggiunge - Ci batteremo

con ogni mezzo perché ciò non accada per la gente che da poco

ha riconquistato lo spazio perduto e per gli operatori

commerciali. Ho appena chiamato l'assessorato comunale alla mobilità ed

ho chiesto l'immediata sospensione delle attività per

l'insediamento di un parcheggio su strisce blu sull'area

pedonale di piazza Mercato".

"Piazza Mercato - conclude Wurzburger - è stata inserita

nel PIU (Programma Integrato Urbano) per l'utilizzo dei fondi

destinati al centro storico, non possiamo buttare all'aria

un'occasione storica per un luogo che ha segnato la vita della

città di Napoli. Oggi Piazza Mercato rappresenta un simbolo di

legalità, è paragonabile ad un bene confiscato alla camorra,

quindi non va svenduto". (ANSA).

mercoledì 13 gennaio 2010

RACKET: commissione legalità, assenti i consiglieri comunali

Racket, commissione Legalità a Borgo Orefici: assenti 10 membri su 12 - Il Denaro
Misure di contrasto al racket: la Commissione legalità, presieduta da Sandro Fucito, si è riunita ieri nella sede del consorzio Borgo Orefici dopo l'incontro del 5 gennaio scorso tra il presidente del Consiglio comunale Leonardo Impegno e il presidente del Consorzio Roberto De Laurentiis.Hanno partecipato il commissario dell'Ascom di Napoli, Tullio Nunzi, gli assessori Luigi Scotti (Legalità) e Mario Raffa (Commercio), il consulente antiracket Tano Grasso, il presidente dell'associazione San Giovanni a Teduccio per la legalità Silvana Fucito, l'assessore della Seconda Municipalità e il vice presidente GianfrancoWurzburger, Maria Luisa Rega, il presidente provinciale della Confederazione Nazionale dell'Artigianato, Giuseppe Oliviero e il coordinatore del Consorzio Borgo Orefici e delle botteghe tessili di Piazza Mercato, Fabrizio Conticelli. Assenti, invece, dieci dei dodici componenti della commissione. Wuzburger e Rega hanno espresso "amarezza e sorpresa per la mancanza totale di attenzione e senso di responsabilita' dei consiglieri comunali della Commissione legalità. Dopo i recenti episodi che fanno presupporre un ritorno del racket nella zona ci saremmo aspettati un'attenzione maggiore da parte dei nostri politici: la presenza soltanto di due su dodici ci dimostra l'assoluto disinteresse verso le tematiche e il territorio".

CORSO LUCCI: LA NUOVA AMSTERDAM

SICUREZZA: WURZBURGER, SGOMBERARE PROSTITUTE DA CORSO LUCCI

(ANSA) - NAPOLI, 13 GEN - "Corso Lucci come il quartiere a

luci rosse di Amsterdam: proposta suggestiva ma noi avevamo

chiesto il controllo del territorio e l'allontanamento delle

prostitute": è la critica di Gianfranco Wurzburger, assessore

alla Vivibilità della II Municipalità. "Non ci posso credere:

il 17 novembre scorso - spiega Wurzburger - avevamo scritto

alla Prefettura per chiedere che il corso Lucci venisse

sgombrato dalle prostitute, dietro segnalazione degli abitanti

del posto. Un intervento - prosegue - di ordine pubblico. Ci

sembrava - dice l'assessore - che fosse di competenza della

Prefettura e della Questura". Nei giorni scorsi, invece, la

lettera di una dirigente della Prefettura che demanda

all'Assessorato all'arredo e Decoro Urbano. "Cosa c'entra:

dobbiamo mettere panchine e alberi per le prostitute?", dice

l'assessore alla Vivibilità. "Il tono di alcune risposte mi

sembra davvero una presa in giro per i cittadini: è come

scaricare su altri le proprie competenze. Ho inviato una lettera

al Prefetto nella quale chiedo appunto quali siano le competenze

della Prefettura: non è forse garantire l'ordine pubblico e la

sicurezza urbana?".

lunedì 11 gennaio 2010

VIA MARINA E VIA ACTON: LA TRAPPOLA DEI CANTIERI

Oggi chiude una corsia, tra una settimana transenne al Molosiglio. Si fermano i tram

Paolo Barbuto - IL MATTINO - Oggi scattano i nuovi cantieri su via Marina, tra una settimana si aggiungeranno i lavori su via Acton: il definitivo rientro alle attività ordinarie dopo le lunghe feste natalizie si annuncia drammatico per gli automobilisti napoletani. All’annunciata ripresa degli interventi tra Portosalvo e Corso Garibaldi, con straordinario tempismo si sovrapporranno i lavori per i sottoservizi della linea 6 della metropolitana nella zona che va dal Molosiglio al molo Beverello. Si verrà a creare, così, un lungo canale di lavori in corso: due chilometri e mezzo che si trasformeranno in una trappola per gli automobilisti. Si parte stamattina, dunque, con l’apertura contemporanea di due cantieri su via Marina che partiranno da Portosalvo. Sarà completamente chiusa la carreggiata del lato mare, fino all’altezza dei torrioni, e il traffico sarà incanalato nella corsia preferenziale che verrà negata ai mezzi pubblici e sarà utilizzata a senso unico in direzione dell’incrocio con Corso Garibaldi. Nella prima fase dei lavori, che arriveranno fino all’altezza della pompa di benzina «Erg», le automobili resteranno nella preferenziale solo fino al distributore, poi usciranno e torneranno sulla naturale carreggiata lasciando all’interno della preferenziale solo i mezzi pubblici che proseguiranno il normale percorso. Quando scatterà la seconda fase, a partire dalla fine di febbraio, le auto arriveranno fino all’incrocio con corso Garibaldi all’interno della corsia riservata ai bus. Naturalmente sarà interdetta la circolazione dei tram che verranno sostituiti da un servizio di autobus. Proprio l’immissione dei mezzi pubblici all’interno del flusso di traffico, preoccupa molto: anche nel senso di marcia opposto a quello interessato dai lavori gli autobus si mescoleranno alle automobili, contribuendo a ingolfare il traffico.
Gianfranco Wurzburger, assessore alla vivibilità della II municipalità, lancia una proposta: «Si potrebbe ipotizzare di deviare tutto il traffico dei bus su corso Umberto, naturalmente presidiando le corsie preferenziali per consentire una maggiore fluidità di scorrimento». Proposta lanciata, anche se sarà necessario un periodo di valutazione dell’impatto dei cantieri sulla viabilità, prima di decidere cosa fare. I cantieri di via Marina, inevitabilmente, provocheranno code di traffico che arriveranno fino al Beverello e dentro la galleria Vittoria (è già accaduto nel recente passato), e proprio in quella zona, a partire da lunedì prossimo, si aprirà il nuovo fronte di lavori. Per consentire la realizzazione dei sottoservizi della linea 6 della metropolitana, sarà chiusa per un mese la carreggiata che costeggia il Molosiglio e il porto, e le auto saranno deviate tutte nella corsia preferenziale che diventerà a senso unico in direzione di piazza Municipio. Anche in questo caso si prevede caos in entrambi i sensi di marcia. Per le auto che vengono da Chiaia ci sarà l’impatto con il cantiere, mentre quelle che vengono da piazza Municipio faranno i conti con la mancanza della preferenziale che intaserà di mezzi pubblici la carreggiata. Per far fronte al grande caos di oggi, la polizia municipale schiererà cinquanta agenti nelle zone nevralgiche. Per studiare un piano di azione quando aprirà il cantiere di via Acton, sono previste riunioni nel corso di questa settimana. L’assessore alla viabilità, Agostino Nuzzolo, continua a lanciare il suo invito: «Napoletani, se potete, evitate l’auto, e se la prendete, non passate in via Marina».


Troppi furti e pochi sacerdoti, chiusa San Pietro Martire

Il caso Addio alla cappella dell’università gestita dai domenicani. La decisione per difficoltà economiche

Marisa La Penna - IL MATTINO - Mancanza di sacerdoti, difficoltà economiche, furti e finanche rapine. Sono questi i motivi che hanno indotto le autorità ecclesiastiche a sbarrare al culto una delle più belle testimonianze artistiche del tredicesimo secolo: chiude infatti ai fedeli il portone dell’antica chiesa di San Pietro Martire, al corso Umberto I. Dal 31 dicembre i due anziani sacerdoti hanno sprangato definitivamente il monumentale portone interdicendo così l’accesso ai frequentatori abituali del tempio. La denuncia arriva da Antonio Pariante, presidente del «Comitato civico di Santa Maria di Portosalvo» che, in una nota, scrive: «Dopo una lenta ed inesorabile agonia è stato sbarrato il portone della chiesa di San Pietro Martire che è anche sede della cappella universitaria. Forte è il rammarico dei residenti e dei numerosi fedeli della zona, soprattutto di quelli più anziani che, dopo la chiusura delle altre chiese del quartiere si ritrovano ora a dover rinunciare alla messa». Grande disappunto viene espresso, dunque, dal Comitato Portosalvo che da anni si batte per il riscatto del patrimonio chiesistico napoletano «abbandonato nelle mani dei predatori di opere d’arte e vandali che profanano questi luoghi sacri senza nessun impedimento» come è scritto nel comunicato di Pariante. «In tutto il centro storico di Napoli, che è sotto la tutela dell’Unesco dal 1995 - spiega Pariante - sono circa duecento le chiese chiuse o in rovina a causa della assoluta mancanza di un Piano di Gestione per la corretta tutela e conservazione di questo grande patrmonio storico e artistico rappresentato, in gran parte, proprio dalle bellissime e preziose chiese dell'arte napoletana attulamente in rovinosa estinzione». A tal proposito, grazie proprio alle continue denunce del comitato di Portosalvo, è stata recentemente avanzata una interrogazione parlamentare al ministro dei Beni Culturali per avere risposte sul depauperamento del patrimonio chiesistico napoletano che è pertanto anche patromonio mondiale dell’umanità. «Secondo l’opinione del Comitato di Portosalvo, le responsabilità, in termini di incuria e di abbandono, sono tutte da ricercare in ambito locale». Infine Pariante lancia un messaggio al cardinale: «Sepe è intenzionato a riaprire un buon numero di chiese, ma fa subito i conti con la chiusura della storica e monumentale chiesa di San Pietro Martire». Fondata nel 1294, la chiesa che sorge in prossimità della sede centrale dell’Università Federico II, ha chiuso dunque i battenti. Spiega Gianfranco Wurzburger, assessore alla Vivibilità della II Municipalità: «Il padre provinciale dei domenicani ha consegnato, a fine anno 2009, al cardinale Crescenzio Sepe le chiavi di San Pietro Martire». Quindi l’auspicio: «Mi auguro, comunque, che la chiesa venga presto riaperta al culto. Anche perché San Pietro Martire è sempre stato un punto di riferimento per i giovani del quartiere, soprattutto del Borgo Orefici, nonché riferimento per i giovani sudenti universitari che prima di recarsi nelle aule della facoltà di Lettere o Giurisprudenza affidavano le loro preghiere a San Pietro Martire».

RACKET

Raid contro le vetrine vecchi di 2 anni

IRENE DE ARCANGELIS ALL'ASSOCIAZIONE Telefono blu sono molto arrabbiati. Hanno saputo delle vetrine spaccate dai proiettili - che invece, si è scoperto, nella maggior parte dei casi erano poi petardi di Capodanno - e sono andati a cercare nei loro archivi seguendo il filo del ricordo. Lì hanno trovato la conferma: le vetrine colpite dai botti e danneggiate, in bella vista sui giornali e sotto gli occhi dei turisti tra via Duomo e via Pietro Colletta, corso Umberto, sono le stesse che l'associazione aveva fotografato esattamente due anni fa. Alla fine del periodo festivo, gennaio 2007. Vetrine fotografate e immortalate a futura memoria, quella che oggi torna utile per segnalare: è una notizia molto vecchia quella delle vetrine rotte. Le vetrine sono le stesse. Sono stati i commercianti a non sostituirle, nonostante le nostre sollecitazioni all'Ascom. Questione di sicurezza, mentre nel cuore di Napoli in molti punti lo shopping è pericoloso. Dunque se già era chiaro dai sopralluoghi delle forze dell'ordine dei giorni scorsi che i danni alle vetrine erano stati causati da petardi e non da colpi di pistola del racket, arriva un nuovo elemento che fa comprendere come mai non ci siano state denunce di commercianti bersagliati nell'ambito di un allarme racket generalizzato. Perché quei commercianti sanno bene che le vetrine sono rotte da due anni e, a quanto pare, non hanno intenzione di sostituirle perché sanno che resterebbero integre solo fino al prossimo ultimo dell'anno. Il comunicato di Telefono blu è datato 5 gennaio 2007, esattamente due anni fa. Si legge: Shopping pericoloso, i consumatori segnalano decine di negozi con vetrine lesionate in tutta la città, nessuna precauzione per evitare incidenti. Quindi la lettera dell'associazione al Comune e all'Ascom per sollecitare la messa in sicurezza dei negozi che minacciano l'incolumità pubblica: «Dal corso Umberto a via Duomo, via Toledo e via Chiaia come a via Luca Giordano e via Scarlatti decine e decine di vetrine, di svariati negozi, rischiano di frantumarsi addosso ai clienti con conseguenze inimmaginabili per le vistose lesioni che riportano senza nessuna precauzione. Sarebbe il caso - sottolineava due anni fa il delegato regionale del telefono blu, Antonio Pariante - di prevenire altre tragedie per strada con la messa in sicurezza di queste vetrine attraverso una ricognizione su tutto il territorio». Messaggio che non portò a nessun provvedimento. Le vetrine sono rimaste segnate da buchi e lesioni a ragnatela dei petardi, il pericolo per chi ci passa vicino resta. E le foto sono le stesse. Sono quelle, in particolare, dei negozi in via Pietro Colletta, in piazza Nicola Amore, in corso Umberto. Tanto da far pensare che, in realtà, proprio quest'anno negozi danneggiati non ce ne sono stati. E a questo punto l'unico episodio fresco sembra quello del Borgo Orefici, i colpi di pistola contro un laboratorio orafo. È stato proprio al Borgo che si sono incontrati ieri il presidente del consiglio comunale Leonardo Impegno, il presidente del consorzio Roberto De Laurentiis, il presidente della commissione legalità Sandra Fucito, cui hanno partecipato anche i consiglieri comunali Luciano Schifone e Salvatore Parisi, l'assessore della II municipalità Gianfranco Wurzburger, l'assessore al commercio Mario Raffa. L'annuncio: la prima riunione della commissione legalità del Comune per il 2010 si svolgerà al Borgo Orefici, martedì prossimo 12 gennaio. Tra gli obiettivi la riqualificazione urbana, dunque, come strumento per restituire ai cittadini il territorio e sottrarlo alle mani dei malviventi anche attraverso l'implementazione dell'illuminazione pubblica e della videosorveglianza.