giovedì 28 aprile 2011

Precisazione


Di seguito una mia precisazione ad un articolo pubblicato il giorno 26 aprile 2011 sul quotidiano La Repubblica:

Egregio dott. Fuccillo,

una nota. Breve. Senza polemica, a margine del suo articolo, apparso questa mattina sul quotidiano “La Repubblica”. Nell’articolo dedicato al libro che viene presentato oggi dall’ex governatore Bassolino Lei mi definisce un “cozzoliniano impegnato in prima persona”, citando il mio nome tra altri miei colleghi di partito. Una sola precisazione: non mi ritengo cozzolinano, né bassolinano. Per quanto stimi e rispetti entrambi, ho sempre fatto parte della corrente politica dei cattolici impegnati: se dà uno sguardo al mio curriculum e impegno politico si renderà conto che ho sempre fatto parte dell’area moderata del Pd, oggi AREADEM. Vita ed impegno politico caratterizzati essenzialmente da impegno cattolico, ispirati essenzialmente all’area cattolico-moderata. Non mi riconosco in Cozzolino, né in Bassolino, non sono loro erede. Niente lo fa pensare del mio impegno politico. Non sono il loro delfino, né ricopro in lista postazioni da loro lasciate vuote. Sono me stesso da sempre: ho un mio elettorato al di là e senza appartenenze. Non prendo le distanze. Chiarisco. Semplicemente.

Grazie per l’attenzione, La saluto cordialmente.

Gianfranco Wurzburger

giovedì 14 aprile 2011

APERTURA CAMPAGNA ELETTORALE

Cari Amici,

vi aspetto il 18 aprile all'Hotel H2C Napoli alle ore 17,30 per aprire insieme la mia campagna elettorale al Consiglio Comunale di Napoli per le Elezioni Amministrative del 15 e 16 maggio 2011.

Presenteranno la mia candidatura l'On. Antonio Amato, Consigliere della Regione Campania, le Senatrici Teresa Armato e Maria Fortuna Incostante, e il dott. Massimiliano Manfredi, Presidente del PD Provinciale di Napoli.

Conclude l'On. Sergio D'Antoni, Vicepresidente della Commissione Finanze del Parlamento.

Modera Marina Ripoli, responsabile pari opportunità dei Giovani Democratici di Napoli e Provincia.

Per aderire all'evento anche su Facebook clicca qui.

Vi aspetto numerosi!

Gianfranco

lunedì 11 aprile 2011

INCENDIO AI QUARTIERI SPAGNOLI

Incendio ai Quartieri Spagnoli, WURZBURGER: «Tragedia annunciata»

«Ennesimo incendio ai Quartieri Spagnoli: fiamme ed impossibilità per i Vigili del Fuoco di raggiungere l’abitazione. Tragedia annunciata – commenta Gianfranco Wurzburger, assessore alla Vivibilità della II Municipalità – annunciata ma non prevenuta».

«La II Municipalità – prosegue l’Assessore – ha da tempo condotto una campagna contro la sosta selvaggia, installando 600 dissuasori per permettere il passaggio del Pollicino E2. Ma a nulla è valso. Purtroppo i Quartieri Spagnoli restano sempre “terra di nessuno”, non si riesce ad attuare una politica duratura.

«L’incendio di stamattina ne è una prova: la difficoltà dei vigili di passare significa che occorre ancora sensibilizzare i cittadini ad avere più rispetto per il quartiere, ne va della sicurezza di tutti. Le macchine parcheggiate ovunque rendono sempre difficile il passaggio di mezzi di soccorso, di ambulanze e di automobili: oggi tre famiglie hanno pagato per inadempienze e inciviltà di altri».

martedì 5 aprile 2011

CROLLO SANT’AGOSTINO ALLA ZECCA

Wurzburger – Castiello (PD): «Appello al Fec e al Ministero per i Beni Culturali: Intervenite presto! Sant’Agostino va alla deriva»

«È la storia infinita: una chiesa che sembra non trovare mai la strada per riaprire. Quando sembra che stiamo per farcela, ripiombiamo in un nuovo problema», commentano così Gianfranco Wurzburger e Salvatore Castiello, rispettivamente assessore alla Vivibilità e consigliere della II Municipalità, promotori di molteplici battaglie per la riapertura della storica chiesa di Sant'Agostino alla Zecca che questa mattina ha subito un nuovo “incidente”: il crollo di un grosso blocco di piperno che si è staccato in prossimità delle campane dal cornicione del terzo ordine superiore della facciata del luogo di culto. «Ci siamo attivati subito e abbiamo allertato la Soprintendenza, ma non basta – dicono Wurzburger e Castiello – il nostro appello va al Fec (Fondo edifici culto) e al Ministero per i Beni Culturali (proprietari della chiesa) ad intervenire. Fate presto!». L’appello di Wurzburger e Castiello nacque già all’indomani del terremoto del 1980, quando la chiesa fu chiusa per i notevoli danni subiti. Nel 1998 nacque il Comitato per la tutela e la salvaguardia della chiesa, in seguito ad un incendio appiccato nel giorno dei falò della festa di Sant’Antonio Abate che distrusse lo splendido portale trecentesco. Sant’Agostino alla Zecca per anni fu abbandonata a se stessa. Il Comitato, allora, allertò giornalisti, politici, Istituzioni. Raccolse fondi per invitare simbolicamente alla ricostruzione della chiesa posizionando grossi salvadanai nei negozi e nelle attività commerciali del quartiere.

«Nel 2008, l'allora ministro dei Beni e delle Attività culturali, Sandro Bondi, si impegnò per il restauro della chiesa – ricordano Wurzburger e Castiello - stanziando 1.600 mila euro a cui ne furono aggiunti dal FEC altri 600mila per i lavori della facciata. Le operazioni di restyling si sarebbero dovuto concludere nel 2009: siamo nel 2011 e finalmente è stata indetta la gara di appalto». Il finanziamento già allora non bastava per il restauro del campanile e delle catacombe, dove c’è la cripta con le ossa venerate, come si faceva anche al cimitero delle Fontanelle.

«Il campanile – dicono Wurzburger e Castiello – sembrava la parte più solida e meno a rischio, ma l’edificio è abbandonato a se stesso, circondato da erbacce che naturalmente ne minano la staticità in ogni sua parte. Come si può permettere che una bellezza di tal genere sia abbandonata e incustodita? È ancora in atto la vertenza per stabilire l’eventuale proprietà di privati del campanile stesso – spiegano gli esponenti della Municipalità – e intanto si permette che Sant’Agostino alla Zecca crolli a pezzi».

“Un patrimonio immenso – concludono Wurzburger e Castiello - che conserva gli affreschi di Giacinto Diano, il pulpito in marmo di Porto Venere e ancora le tombe del musicista settecentesco Niccolò Jommelli e del servo di Dio, Giovan Battista Jossa, usciere del Tribunale ai tempi di Murat e che potrebbe diventare una importante risorsa per i giovani di forcella”.