Vandali in piazza Bovio spezzata la coda del leone
MARISA LA PENNA Lo hanno rifatto. Dopo cinque anni dall’ultimo restauro, i vandali hanno nuovamente infierito su uno dei leoni di bronzo che decorano le scale d’ingresso del Palazzo della Borsa, in piazza Bovio, staccandone la coda. La denuncia arriva dal Comitato di Santa Maria in Portosalvo il cui presidente, Antonio Pariante, ha presentato un esposto contro ignoti ai carabinieri del Nucleo Patrimonio Artistico. «Quattro anni fa, dopo il precedente barbaro attacco dei teppisti, la coda di bronzo recisa venne ritrovata in un cassonetto della spazzatura, in una traversa della piazza. Pertanto si potè rimediare al danno facendo riattaccare la coda da restauratori di opere d’arte» spiega Pariante. L’aggressione vandalica, dunque, si ripete ai danni di uno dei bellissimi leoni di bronzo realizzati nel 1915 dallo scultore Luigi De Luca e dalla Fonderia Chiurazzi. Le belve raffigurano il «Genio che domina la forza». Anche la precedente «mutilazione» venne denunciata dal Comitato di Santa Maria in Portosalvo. «Grazie all’intervento della Camera di Commercio e del suo presidente, Gaetano Cola, la stessa Fonderia Storica Chiurazzi di Calvizzano provvide alla riparazione. Ma ora - conclude Pariante - della coda non sembra esserci più traccia e questa volta lo scempio rischia di rimanere tale per sempre». Per Pariante sarebbe necessario far «difendere» i nostri beni culturali dai militari. «Il novanta per cento dei monumenti cittadini sono rovinati dai graffiti. Napoli è la città con i monumenti più sporchi d’Italia» sottolinea il presidente del comitato civico. «Mi auspico che l’atto teppistico sia stato ripreso dalle telecamere della piazza in modo da identificare i responsabili» dichiara Alberto Patruno, presidente della II Municipalità. E commenta: «Anche sulla tutela dei beni dovrebbero essere attivare delle iniziative di videosorveglianza. A cominciare dai Decumani. Le telecamere incentivano la sicurezza. Esse rappresentano, infatti, un serio deterrente per i malintenzionati. Dove c’è il cartello che segnala la videosorveglianza non si commettono azioni di questo tipo. Questa è una cosa ormai certa». In quanto alla presenza di militari a tutela dei siti monumentali il presidente Patruno si dice contrario: «L’uso di militari è un servizio molto costoso. Ritengo che la videosorveglianza può egregiamente ottemperare a tale protezione». Per Gianfranco Wurzburger, assessore alla Vivibilità della II Municipalità «bisogna scuotere le coscienze dei napoletani perché ci sia un maggiore senso di appartenenza rispetto alla cultura e alla storia della città».
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