venerdì 9 aprile 2010

SUK - PIAZZA GARIBALDI

COMUNI: NAPOLI; WURZBURGER,20 QL RIFIUTI IN PIAZZA GARIBALDI

(ANSA) - NAPOLI, 9 APR - "Venti quintali di rifiuti sono

stati prelevati in piazza Garibaldi dall'Asia, grazie

all'intervento dei carabinieri della Compagnia di Napoli Stella,

dell'VIII Unità Operativa dei Vigili Urbani, dell'assessorato

alla Vivibilità della II Municipalità". Lo rende noto

Gianfranco Wurzburger, assessore alla Vivibilità della II

Municipalità.

"Si tratta di indumenti, cassette contraffatte e immondizia

di vario genere. Gli ambulanti abusivi sono stati fatti

allontanare e le forze dell'ordine hanno effettuato anche vari

fermi. E' stata fatta una 'operazione legalita'' - sottolinea

Gianfranco Wurzburger - ma siamo ormai alla decima edizione.

Questo perché appena le forze dell'ordine si allontanano, i

venditori di 'rifiuti' riprendono subito la propria postazione.

Ecco perché abbiamo chiesto all'Asia un presidio quotidiano e

costante: il prelievo non deve essere soltanto mattutino ma

ininterrotto". ciò garantirà la pulizia ed il controllo della

piazza. In questo ci affiancheranno sia i Carabinieri che la

Polizia Locale che presiederanno il territorio e che ringraziamo

per l'encomiabile lavoro di questa mattina".

"Piazza Garibaldi è il biglietto da visita della città per

turisti e per gli stessi napoletani. Cerchiamo di non

dimenticarlo - conclude Wurzburger - e di lavorare

congiuntamente perché la piazza non diventi ricettacolo di

immondizia e di vendite illegale di merci". (ANSA).

giovedì 8 aprile 2010

Crolla balcone, paura in via Depretis

Nessun ferito, passanti sfiorati dai calcinacci. Strada paralizzata per ore.

IL MATTINO - giu. co. 8 aprile 2010 -
Paura ieri mattina in via Depretis. Una pioggia di calcinacci è venuta già da un balcone ai piani alti di un antico edificio, terrorizzando i passanti. Il crollo si è verificato a meta mattina, quando la strada è particolarmente trafficata da auto, moto e mezzi pubblici. In pochi attimi si è diffuso il panico tra la gente, la cui attenzione è stata attirata dall'intonaco caduto dal cornicione di un palazzo. Sul posto sono intervenuti vigili del fuoco e polizia municipale, che hanno presidiato l'area interessata per l'intera mattinata. Per fortuna non c'è stato nessun ferito. Solo tanto spavento e code di veicoli paralizzati per un paio d'ore in una zona già di per sé ad alta densità di traffico. A segnalare il cedimento improvviso sono stati alcuni passanti ed due centauri, che si sono visti «piovere» dall'alto pezzi di intonaco. Solo il tempestivo intervento di una squadra di pompieri e di una pattuglia di vigili urbani ha evitato che il crollo si potesse tramutare in tragedia per i passanti. Questi, infatti, sono stati appena sfiorati dai calcinacci caduti giù da un cornicione, prontamente spicconato dai vigili del fuoco. «Per fortuna si è trattato di un crollo di lieve entità - commenta Gianfranco Wurzburger, assessore alla Viabilità della II municipalità - ma bisognerebbe piuttosto porre attenzione alle numerose buche che invadono via Depretis e via Sanfelice, che la polizia municipale è costretta a presidiare ogni giorno per scongiurare incidenti». La situazione è tornata alla normalità soltanto a ora di pranzo.

La tragediaL’appello della moglie del 70enne ucciso da una moto in via Vespucci

ALTRO INCIDENTE IN VIA VESPUCCI
GIUSTIZIA PER LA MORTE DI MIO MARITO
IL MATTINO di Giuliana Covella - 7 aprile 2010 «Vorrei essere cittadina di Napoli senza dovermene vergognare, ecco perché rivolgo un appello a chi ha visto quella notte, affinché la morte di mio marito non sia stata vana. Voglio giustizia e la chiedo a Dio e agli uomini». Antonietta D’Urso, 55 anni, insegnante elementare, è la vedova di Carlo Longobardi, il 70enne morto nella notte tra venerdì e sabato in via Vespucci. L’uomo è stato travolto e ucciso da una Honda Transalp all’altezza del bar Ciottolo. Una morte quasi annunciata - è il caso di dire - dato che il pensionato raccomandava sempre alla moglie di stare attenta nell’attraversare. «Fai attenzione - mi ripeteva - perché quelli sfrecciano e ci prendono in pieno come birilli». Un destino beffardo che ha mietuto un’altra vittima poche sere fa in una strada che tutti definiscono killer. L’incidente in cui ha perso la vita Longobardi si è verificato intorno alle 1,40 di sabato notte. L’uomo aveva accompagnato la moglie sotto casa e aveva riportato l’auto in un garage privato in via Marina. Nell’attraversare, è stato falciato da una moto (in sella alla quale c’erano un 26enne e una 20enne) che percorreva la corsia preferenziale e che lo ha fatto balzare una cinquantina di metri più avanti. Inutili i soccorsi. «Quello che è accaduto a mio marito è assurdo - tuona la donna - non è possibile che nessuno abbia visto nulla e soprattutto che lungo quella strada si verifichino incidenti mortali periodicamente. Quello che chiedo alle istituzioni è di rendere sicura via Marina, perché noi cittadini non ci sentiamo tutelati. Nel mio caso non si tratta di una, ma di due vite spezzate, perché senza il mio Carlo non vivo più». Sposati da 17 anni, i due coniugi abitavano al Lavinaio. Sarto in pensione lui, maestra elementare lei, vivevano l’uno per l’altra. «Ricordo quando mi accompagnava al treno per andare a scuola tutte le mattine e mi salutava con un bacio. Avrei dovuto farlo conoscere ai miei alunni alla fine dell’anno scolastico. Ora non lo vedranno più». «Via Marina - polemizza Gianfranco Wurzburger, assessore alla Viabilità della II municipalità - è considerata una strada killer, ma il vero killer è chi dovrebbe metterla in sicurezza e non lo fa, cioè l’amministrazione centrale. Sono anni che chiedo videosorveglianza con autovelox, strisce pedonali con bande sonore e potenziamento dei semafori».

Napoli, parassiti-killer: abbattute le palme

Abbattute le palme di via Marina
IL MATTINO di Marisa La Penna - NAPOLI (7 aprile) - Cancellato ieri mattina l’ultimo scempio prodotto dal famigerato e famelico punteruolo rosso, il parassita killer che ha divorato la quasi totalità delle palme che ornavano le strade e i siti verdi più belli della città.Di buon’ora, una mezza dozzina di operai comunali, sono arrivati in via Marina, a bordo di grossi camion e armati di seghe elettriche e gru. E così, una dopo l’altra, hanno abbattuto quel che restava delle venti non più rigogliose piante che fino a un anno fa decoravano l’arteria che collega gli svincoli autostradali a piazza Municipio, biglietto da visita per chi arriva in città. Un intervento sollecitato più volte dall’assessore Gianfranco Wurzburger della II Municipalità che, polemico, stigmatizza l’operato dell’amministrazione che non ha disposto la rimozione dei tronchi e delle foglie lasciati nelle aiuole dopo l’intervento.In una nota Wurzburger scrive: «È certamente una battaglia vinta intempestivamente, visto che le nostre sollecitazioni agli organismi competenti risalgono al 12 novembre scorso, quando in una nota all’amministrazione chiedevamo di procedere alla rimozione delle palme ormai ammalate e infettate dal punteruolo rosso. Tuttavia, ancora una volta dobbiamo constatare che non è stato compreso né il nostro sollecito, né tanto meno il successivo decreto della Regione che ordina la rimozione delle palme infette perché dannose». «Le palme abbattute - continua Wurzburger - non sono state infatti “incappucciate” ma appoggiate alle aiuole attualmente presenti in via Marina mentre il decreto dice testualmente che ”la pianta deve essere messa in sicurezza con la completa copertura con film plastico o rete anti-insetto”». In ogni caso anche la pianta incappucciata deve rappresentare una misura temporanea perché il tronco reciso della palma, pur coperta dal telo, può rappresentare un pericolo per la pubblica incolumità. Per l’esponente della II Municipalità, insomma, l’intervento di ieri è stato assolutamente approssimativo. «Da cinque mesi discutiamo del punteruolo rosso in via Marina e delle palme da abbattere e nemmeno ora arriviamo ad una soluzione definitiva e valida nonostante ci sia un decreto regionale chiaro ed esaustivo. Tra l’altro ci sono ancora cinque palme in buono stato che potrebbero essere salvate» conclude l’assessore della II Municipalità. Da circa un anno le palme di via Marina erano il fantasma di loro stesse, con le foglie completamente ingiallite e nessun segno di vita che potesse fare sperare in una ripresa. Il punteruolo rosso le aveva uccise, una dopo l’altra. «Eppure, se si fosse intervenuti in tempo, forse la strage sarebbe stata risparmiata» dichiara l’assessore Silvana d’Ippolito della prima municipalità, che è stata tra i primi a segnalare l’arrivo del famelico parassita.La vostra opinione. In Villa Comunale e in viale Gramsci le 40 palme abbatute sono state sostituite da lecci; in Piazza Vanvitelli, da un lauro canfora, scelto dai cittadini con un sondaggio online sul sito del Comune. In via Marina e in altre zone della città (Viale Augusto, Quartieri Spagnoli, via Tasso, Piazza Carlo III, Barra e Ponticelli) non è stata presa ancora nessuna decisione.