giovedì 30 settembre 2010

Il caso Cresce la polemica dopo la decisione di Palazzo San Giacomo di assegnare la struttura di piazza Mercato a un gruppo culturale

Ma i residenti non mollano: «Manterremo il presidio»

il mattino 29.09.09

Non sono ancora soddisfatti gli abitanti di piazza Mercato che hanno protestato per l’assegnazione della chiesa alla associazione culturale «Fino al momento in cui non saranno restituite le chiavi del portone di Santa Croce, noi continueremo a vigilare», dice Gianfranco Wurzburger che è assessore municipale alla vivibilità e leader della contestazione. Le persone radunate nei pressi della chiesa sono ancora inviperite perché qualcuno ha stracciato dal cancello lo striscione di protesta che venne issato la settimana scorsa per far sapere alla città quel che stava accadendo: «Pensano che senza quella scritta la gente possa dimenticarsi della nostra battaglia - dice un anziano fermandosi davanti all’ingresso - ma noi abbiamo già deciso di rifarlo e di rimetterlo al suo posto. Fino al giorno in cui la nostra chiesa verrà riaperta al culto, noi non molleremo il presidio». Del resto è facile per i contestatori essere presenti e vigili perché sono tutti abitanti della zona. La prossima mossa del comitato di protesta, secondo quel che si dicono i partecipanti, sarà quella di chiedere al sindaco o all’assessore al patrimonio di effettuare un sopralluogo all’interno della chiesa: «Così potrà essere cancellato anche l’ultimo dubbio sull’assegnazione - spiega Wurzburger a nome del comitato - da palazzo San Giacomo insistono nello spiegare che all’associazione PuntoZeroCamp è stata assegnata in fitto solo la canonica. Però quell’area della struttura non è materialmente separata dal luogo sacro: non ci sono muri né porte. Per cedere in fitto solo quella parte bisognerebbe isolarla e costruire una parete all’interno di una chiesa medioevale. Riteniamo, onestamente, che sia impossibile ottenere i permessi per realizzare una struttura muraria lì dentro». pa. bar.

Chiesa di Corradino, i residenti: tre proposte per liberarla

IL MATTINO 27.09.2010
I residenti di piazza Mercato non si arrendono all’idea che la chiesa di Santa Croce possa essere cancellata dalla loro vita. Alla notizia che il Comune l’ha già considerata sconsacrata e l’ha ceduta in fitto a una associazione culturale, è scattata la mobilitazione: «lì dentro siamo stati battezzati, abbiamo fatto la prima comunione, ci siamo sposati. Abbiamo, purtroppo, accompagnato i nostri cari nell’ultimo viaggio. Abbiamo atteso il restauro per trent’anni, oggi scopriamo che la chiesa non verrà restituita al culto». Per sostenere la protesta dei residenti, l’assessore municipale Gianfranco Wurzburger si è messo all’opera e ha identificato dei luoghi alternativi da offrire all’associazione teatrale per svolgere la propria attività in favore della gente del Mercato ma lasciando la chiesa di Santa croce al culto: «Tre ampi locali commerciali di proprietà del Comune si trovano in piazza larga al Mercato, in via San Donato e in via Giacomo Savarese. Sono sfitti e grandi abbastanza da soddisfare le esigenze dell’associazione». Da parte sua, l’associazione PuntoZeroCamp, creata proprio per svolgere l’attività nella chiesa di Santa Croce, chiede ascolto alla gente del quartiere: «Difenderemo quella chiesa e contribuiremo a restituirle la dignità che merita - spiega uno dei fondatori, Angelo Laurino - il nostro scopo è di creare un punto di aggregazione per tutti. Di dare luce a quella chiesa con iniziative culturali che la facciano tornare agli antichi splendori». Le perplessità sulla concessione in fitto della chiesa derivano, appunto, dall’importanza monumentale di quella struttura medioevale, nella quale è custodito, tra l’altro, il ceppo sul quale venne decapitato Corradino di Svevia: «Proteggeremo quel reperto - spiega Laurino - e tutti gli altri contenuti nella chiesa. Quel luogo, grazie alle dimensioni e all’altezza, sarà determinante per svolgere le nostre attività». Ma proprio sull’utilizzo dell’interno della chiesa c’è un primo segnale di incomprensione tra l’associazione e il Comune. L’assessore D’Aponte, che è intervenuto sulla polemica, ha precisato che «all’associazione è stata affidata attualmente solo la parte di immobile restaurato (che si trova alle spalle della chiesa ndr). L’Amministrazione resta comunque impegnata a completare l’intervento di restauro, per rendere fruibile in futuro la chiesa nella sua interezza. Quando sarà ultimato il restauro potranno essere prese eventualmente in considerazione altre ipotesi di utilizzo». Secondo Angelo Laurino non è così: l’associazione PuntoZeroCamp può utilizzare la chiesa nella sua interezza. Ma questa vicenda alle persone che protestano interessa poco: la gente di piazza Mercato vorrebbe semplicemente tornare ad ascoltare la messa lì dentro. L’associazione PuntoZeroCamp, però, puntualizza che non è possibile far tornare al culto quella chiesa: «Secondo il codice canonico se le chiese sono in parte distrutte perdono la dedicazione. Lì dentro anche gli altari, andati distrutti, non ci sono più...». Notizia triste quella comunicata da PuntoZeroCamp. Quando siamo entrati nella chiesa, lo scorso mese di marzo, gli altari c’erano ancora, ne abbiamo conservato le fotografie: se è vero che oggi non ci sono più, qualcuno li ha trafugati. Ulteriore sfregio alla chiesa di Corradino. pa. bar

In affitto la chiesa di Corradino, protesta a piazza Mercato

Il caso Ceduta per 10 anni a un’associazione teatrale. All’interno è custodito il ceppo dove fu decapitato il principino svevo
Il monumento proibito

Il lenzuolo è lungo un paio di metri ed è legato ai cancelli che proteggono la chiesa di Santa Croce e Purgatorio al Mercato. C’è scritto «Ridateci la nostra chiesa»: non è una protesta e nemmeno una minaccia. È semplicemente un appello degli abitanti di piazza Mercato che hanno appena scoperto di aver perduto il loro punto di riferimento. Guardano con tristezza quel lenzuolo Gianfranco Wurzburger e Salvatore Castiello, rispettivamente assessore alla vivibilità e consigliere della seconda municipalità: loro, per primi, hanno lanciato l’allarme. Il 3 settembre la Giunta comunale ha votato all’unanimità la cessione in fitto della storica chiesa napoletana fondata nel tredicesimo secolo, all’interno della quale è conservato anche il ceppo sul quale venne decapitato Corradino di Svevia. La chiesa, danneggiata dal terremoto, è chiusa dal 1980: un restauro recente s’è fermato a metà. Il popolo di piazza Mercato aspettava la conclusione dei lavori per riappropriarsi della chiesa, ha scoperto, invece, che il Comune (proprietario dell’immobile) ha già deciso che quella non sarà mai più una parrocchia: «Nell’accordo decennale di fitto - spiega Wurzburger - c’è scritto che è una ”ex chiesa”. Ma perché? Chi l’ha deciso che non può tornare ad essere chiesa?». Attorno all’assessore municipale c’è una piccola folla. I ricordi si affastellano: matrimoni, battesimi, comunioni «se veramente il Comune decide di dare in fitto la nostra chiesa ci incateneremo ai cancelli», dice uno dei presenti raccogliendo i consensi di tutti. La vicenda risale all’inizio di questo mese. La Giunta comunale (assenti solo gli assessori Guida e Raffa) ha votato la concessione in fitto della chiesa per dieci anni, a 2.600 euro al mese, alla «PuntoZeroCamp», una associazione che si occupa di promozione e sviluppo delle attività teatrali. Prima di proseguire, è bene precisare che le attività dell’associazione sono certamente pregevoli e meritorie: nessun dubbio sulla utilità dell’iniziativa. La grande perplessità si concentra semplicemente sul luogo in cui si svolgerà questa lodevole iniziativa: una chiesa simbolo della Napoli medioevale, nella quale devono ancora essere completati i lavori di restauro, che contiene testimonianze storiche come il «ceppo di Corradino». Anche il presidente del consiglio provinciale di Napoli, Luigi Rispoli, che vive il territorio, ne sollecita lo sviluppo e ne segue i problemi, è preoccupato: «Non capisco i motivi di questa cessione. E credo, tra l’altro, che bisogna approfondirne i termini. Lo stesso Comune, tramite la ragioneria generale, ha sollecitato la Giunta ad approfondire ogni particolare perché ha rilevato alcune discrasie tra i dettami di legge e l’accordo firmato». A proposito di accordo, dagli incartamenti emerge un particolare decisamente singolare. La delibera di Giunta per la cessione in fitto porta la data del 3 settembre, l’atto costitutivo della associazione «PuntoZeroCamp», redatto dal notaio Fortunata M. Barbarisi Coccoli invece risale al 27 maggio: in quella data l’associazione fissava la propria sede «presso la chiesa monumentale Santa Croce e Purgatorio in piazza Mercato n. 291». Evidentemente c’è un errore: quattro mesi fa l’associazione non poteva sapere che avrebbe avuto in fitto quella chiesa... pa. bar.