Il caso Ceduta per 10 anni a un’associazione teatrale. All’interno è custodito il ceppo dove fu decapitato il principino svevo
Il monumento proibito
Il lenzuolo è lungo un paio di metri ed è legato ai cancelli che proteggono la chiesa di Santa Croce e Purgatorio al Mercato. C’è scritto «Ridateci la nostra chiesa»: non è una protesta e nemmeno una minaccia. È semplicemente un appello degli abitanti di piazza Mercato che hanno appena scoperto di aver perduto il loro punto di riferimento. Guardano con tristezza quel lenzuolo Gianfranco Wurzburger e Salvatore Castiello, rispettivamente assessore alla vivibilità e consigliere della seconda municipalità: loro, per primi, hanno lanciato l’allarme. Il 3 settembre la Giunta comunale ha votato all’unanimità la cessione in fitto della storica chiesa napoletana fondata nel tredicesimo secolo, all’interno della quale è conservato anche il ceppo sul quale venne decapitato Corradino di Svevia. La chiesa, danneggiata dal terremoto, è chiusa dal 1980: un restauro recente s’è fermato a metà. Il popolo di piazza Mercato aspettava la conclusione dei lavori per riappropriarsi della chiesa, ha scoperto, invece, che il Comune (proprietario dell’immobile) ha già deciso che quella non sarà mai più una parrocchia: «Nell’accordo decennale di fitto - spiega Wurzburger - c’è scritto che è una ”ex chiesa”. Ma perché? Chi l’ha deciso che non può tornare ad essere chiesa?». Attorno all’assessore municipale c’è una piccola folla. I ricordi si affastellano: matrimoni, battesimi, comunioni «se veramente il Comune decide di dare in fitto la nostra chiesa ci incateneremo ai cancelli», dice uno dei presenti raccogliendo i consensi di tutti. La vicenda risale all’inizio di questo mese. La Giunta comunale (assenti solo gli assessori Guida e Raffa) ha votato la concessione in fitto della chiesa per dieci anni, a 2.600 euro al mese, alla «PuntoZeroCamp», una associazione che si occupa di promozione e sviluppo delle attività teatrali. Prima di proseguire, è bene precisare che le attività dell’associazione sono certamente pregevoli e meritorie: nessun dubbio sulla utilità dell’iniziativa. La grande perplessità si concentra semplicemente sul luogo in cui si svolgerà questa lodevole iniziativa: una chiesa simbolo della Napoli medioevale, nella quale devono ancora essere completati i lavori di restauro, che contiene testimonianze storiche come il «ceppo di Corradino». Anche il presidente del consiglio provinciale di Napoli, Luigi Rispoli, che vive il territorio, ne sollecita lo sviluppo e ne segue i problemi, è preoccupato: «Non capisco i motivi di questa cessione. E credo, tra l’altro, che bisogna approfondirne i termini. Lo stesso Comune, tramite la ragioneria generale, ha sollecitato la Giunta ad approfondire ogni particolare perché ha rilevato alcune discrasie tra i dettami di legge e l’accordo firmato». A proposito di accordo, dagli incartamenti emerge un particolare decisamente singolare. La delibera di Giunta per la cessione in fitto porta la data del 3 settembre, l’atto costitutivo della associazione «PuntoZeroCamp», redatto dal notaio Fortunata M. Barbarisi Coccoli invece risale al 27 maggio: in quella data l’associazione fissava la propria sede «presso la chiesa monumentale Santa Croce e Purgatorio in piazza Mercato n. 291». Evidentemente c’è un errore: quattro mesi fa l’associazione non poteva sapere che avrebbe avuto in fitto quella chiesa... pa. bar.
Nessun commento:
Posta un commento