Lotta ai clan, Sepe: con i giovani ce la faremo
L’ANNUNCIO
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ROSANNA BORZILLO IL MATTINO del 17 marzo 2004
Arriva a piedi a Forcella perché il quartiere è ormai familiare al cardinale Sepe. Nel suo ministero episcopale l'arcivescovo c'è stato più volte per portare segni di speranza e di incoraggiamento. Ed anche nella domenica delle Palme la chiesa di Napoli parte da qui: San Giorgio Maggiore a Forcella. Venerdì santo: un altro segno. In piazza Mercato la Via Crucis vedrà la presenza dei familiari delle vittime innocenti della camorra e del terrorismo. E ai giovani toccherà animare, a partire dalle 20.30, il solenne rito della settimana santa. Come ieri mattina, in dieci, hanno accompagnato l'arcivescovo. I ragazzi, impegnati nell'oratorio attivato in questi giorni nei locali attigui alla chiesa di San Giovanni a Mare. Un presidio di legalità dove si fa dopo-scuola, attività ludico-sportive, avviamento all'informatica per impegnare significativamente il tempo libero. Forcella e piazza Mercato per dire, ancora un volta, che «la speranza viene coltivata da tanti giovani. Partiamo da questa chiesa - dice Sepe - che è simbolo di speranza per tutti. Ce la possiamo fare -aggiunge - con i giovani». Sono le uniche parole che l'arcivescovo pronuncia: la presenza e la testimonianza dei ragazzi in rappresentanza delle parrocchie e delle associazioni della diocesi è già segno del lavoro quotidiano e silenzioso che la Chiesa, con il nuovo parroco don Angelo Berselli, ha scelto di svolgere sul territorio. All'ingresso della parrocchia c'è lui ad accoglierlo, con il decano del territorio don Carmine Nappo, il vicario episcopale per la liturgia monsignor Salvatore Esposito, il direttore della pastorale giovanile Antonio D'Urso, l'assessore alla vivibilità della II municipalità Gianfranco Wurzburger, il capitano dei carabinieri della compagnia Stella Piercarmine Sica. Dopo la benedizioni delle palme, la processione percorre via Duomo e raggiunge la Cattedrale affollata da più di mille persone, dove l'arcivescovo celebra la Messa che coincide anche con la 23esima giornata mondiale della gioventù. «Come Gesù sentiamo il dolore ed il peso della sofferenza e ci sentiamo angosciati dalle prove della vita. Ma se noi guardiamo Cristo che sale al Calvario capiamo anche perché questa nostra vita alle volte è piena di sofferenza - dice Sepe nell'omelia. Tuttavia - aggiunge - le difficoltà hanno sempre un senso ed un valore: sono occasioni di vita nuova di salvezza». Anche in Cattedrale ci sono tanti giovani e l'arcivescovo parla ancora di speranza. «In questa domenica delle palme il nostro inno è contro ogni disperazione, gettiamo il seme della speranza che Cristo ha posto nei nostri cuori e nel solco della nostra vita e che tanti nostri fratelli e sorelle lontani sappiano riconoscere in noi la speranza che Gesù ci ha portato. Con lui c'è sempre resurrezione».
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