lunedì 30 marzo 2009

La Municipalità al Comune: "Movida senza alcolici"

La proposta contro le notti fracassone all´esame di Scotti
di Cristina Zagaria
L'ipotesi su cui sta lavorando il Comune, anche su input della Municipalità è: stop alla vendita di alcolici dopo l´una di notte e anticipare di un´ora (dalle 22 alle 21) il divieto di distribuire bevande in bottiglie e in lattine, ma anche interdizione a vendere pizzette e cornetti da asporto dopo la mezzanotte (con una deroga nei week-end fino alle 2). Questi divieti sono contemplati in una legge nazionale, ma a Napoli al momento l´unico divieto applicato e controllato dalla polizia municipale è quello sulla vendita di bibite in vetro dopo le 22.La II Municipalità, invece, chiede all´assessore Scotti di adottare immediatamente i divieti nazionali, già applicati per esempio a Milano, Genova, Roma, Frosinone, da giunte di centrodestra e centrosinistra. L´assessore alla Vivibilità della II Municipalità, Gianfranco Wurzburger, ha inviato una bozza di regolamento agli uffici di Scotti, che sta fissando la data per una riunione congiunta con residenti e i gestori dei locali, in prima fila Fabrizio Caliendo, proprietario del Kestè, a cui il Comune ha affidato la piazza con un protocollo d´intesa.Intanto Scotti ha già contattato il generale Luigi Sementa, comandante della polizia municipale, perché appena scatterà la nuova ordinanza, ci vorrà un servizio di controllo e prevenzione mirato. L´idea di Scotti non è di svuotare la piazza, ma di definire orari precisi, in modo che la movida non arrivi a stravolgere la vita dei residenti, provati dalle notti fracassone, per i grandi assembramenti di giovani, ma anche per la musica, i bonghi, le risse e gli insulti.Da due settimane intanto la polizia municipale, in piazza del Gesù e in piazza Trinità Maggiore, ha prolungato il servizio di vigilanza con pattuglie fisse, fino alle sei del mattino, contro chi viola le isole pedonali. E inoltre per prevenire il disturbo della quiete pubblica.

(30 marzo 2009)

domenica 29 marzo 2009

Trappola centro storico: tafferugli e denunce per la movida

Proteste dei residenti a largo San Giovanni e piazza San Domenico. Saviano a passeggio nei vicoli, poi incontra Abbado. I residenti: "Barricati in casa"
di Cristina Zagaria
Trappola centro storico. I residenti vivono barricati in casa, intimoriti da risse, rumori, piccoli atti di vandalismo e micro criminalità. Un´insicurezza diffusa che va dai tafferugli venerdì notte a largo San Giovanni, (tra insulti, sputi e acqua gettata dai balconi sulla piazza), ai paletti divelti in via Santa Chiara e via San Sebastiano. E proprio i residenti dicono basta. Decidono di alzare la voce. Tre denunce in sole 24 ore a carabinieri e polizia per disturbo della quiete pubblica tra largo San Giovanni Maggiore, piazza San Domenico e via De Santis. «Stanotte è stato un incubo, fino alle cinque del mattino: chiasso, grida, tamburi, chitarre. Se esistesse un girone dell´inferno per i fracassoni sarebbe questo», dicono i residenti di largo San Giovanni, che chiedono l´anonimato, perché temono ritorsioni. «Se ci ribelliamo troppo ci citofonano tutta la notte o urinano nei portoni» raccontano.Nella notte tra venerdì e sabato è successo proprio questo: alcuni residenti dopo le due di notte si sono lamentati (dai balconi e scendendo in strada) per le grida e la musica. La piazza ha reagito insultando e sputando chi si lamentava. A questo punto qualcuno ha gettato dell´acqua da un balcone e si è sfiorata la rissa generale. «La cosa più grave è che io e altre otto persone abbiamo chiamato a turno il 112, spiegando quello che stava succedendo, ma siccome non c´erano feriti non é intervenuto nessuno. Davvero deve arrivare la tragedia, perché qualcuno intervenga?», si lamenta un medico.A fare qualcosa, però, c´è l´assessore alla Legalità, Luigi Scotti: «Convocheremo a breve una riunione con tutte le parti interessate, per stabilire insieme regole precise su orari e vendita di alcolici in largo San Giovanni, che servirà poi come osservatorio, per allargare, in un secondo momento, le regole a tutta la movida del centro storico».
Tra le parti interessate, oltre i residenti anche Fabrizio Caliendo, proprietario del Kestè, a cui proprio il Comune ha affidato la gestione della piazza con un protocollo d´intesa. «Non ho molto da dire - ribatte Caliendo - Sono d´accordo su regole chiare e per tutto il centro storico. Io posso assicurare che appena vediamo chitarre o tamburi chiediamo ai ragazzi di allontanarsi e per le bottiglie abbiamo una persona addetta a raccoglierle a chiusura del locale. L´assessore Scotti deve capire se vuole farla vivere questa piazza (e come) o svuotarla, come chiedono i residenti».«Il Comune deve intervenire, ma credo che anche il prefetto, a questo punto, debba prendere in mano la situazione, perché è un problema di ordine pubblico. Ci vuole un piano di prevenzione, coordinato tra tutte le forze di polizia», commenta Gianfranco Wurzburger, assessore alla Vivibilità della II Municipalità, che, ieri pomeriggio, insieme con un gruppo di residenti ha presentato denuncia alla caserma Pastrengo. In mattinata, altri residenti avevano sporto denuncia per disturbo della quiete pubblica nei pressi della Cappella San Severo e al commissariato dei Decumani ne risulta una terza, sempre per largo San Giovanni, presentata ieri mattina.Ma non è solo il rumore fino a tarda notte a rendere invivibile il centro storico. «Anche stanotte (tra venerdì e sabato ndr) abbiamo avuto la nostra dose di invasioni di auto nell´area pedonale di via San Sebastiano - denuncia Pino De Stasio, consigliere di Rifondazione della II Municipalità - Un alberello e una serie di paletti sono stati divelti vicino la chiesa di Santa Marta e in via Santa Chiara». E ieri sera, in piazza Dante, un´auto dei carabinieri (diretta a corso Umberto, per una rapina), ha travolto un motociclista di 23 anni, affiliato al clan Lepre. Dal Cavone sono arrivate duecento persone che hanno soccorso il ferito e circondato e aggredito una seconda pattuglia di carabinieri e una di Falchi, intervenute in soccorso.
(29 marzo 2009)

venerdì 13 marzo 2009

Legalità: giustizia certa

CONTRAFFAZIONE: WURZBURGER; PENE CERTE PER CULTURA LEGALITA'

(V. 'CONTRAFFAZIONE:POLIZIA VA VIA, CENTRALE CD...' DELLE 14.44)

(ANSA) - NAPOLI, 13 MAR - "Purtroppo la cultura della
legalità si costruisce anche con la deterrenza di una giustizia
certa, che oggi manca". Lo dichiara all'Ansa l'assessore alla
vivibilità della II Municipalità di Napoli Gianfranco
Wurzburger commentando l'episodio avvenuto oggi a Napoli dove a
poche ore dal blitz della polizia in un "ingrosso" di cd
falsi, i contraffattori hano tolto i sigilli riaprendo la
vendita.
"Senza la certezza della pena - spiega Wurzburger - tutti si
sentono in diritto di violare oggi sigilli della polizia, domani
qualsiasi altra legge. Ciò accade qui nella Seconda
Municipalità, come a Forcella o e in altri quartieri di Napoli.
Ci vogliono processi penali veloci e certezza della pena, anche
per dare delle certezze alle persone oneste che sono la
stragrande maggioranza della città ma sono vittime di questa
minoranza che ignora la legalità". (ANSA).

Piazza del Gesù: presidio legalità


13/03/2009 Il Mattino

LO SLOGAN: NO ALLA VIOLENZA, RECUPERARE LA VIVIBILITÀ
Piazza del Gesù, petizione per la sicurezza
Mobilitazione nel centro storico. Stasera il concerto antirazzista

Erano in tanti a piazza del Gesù ieri sera, per la raccolta di firme organizzata dalla seconda municipalità. C’erano il presidente Alberto Patruno e l’assessore alla vivibilità Gianfranco Wurzburger, c’erano le associazioni e i commercianti a sostenere l’iniziativa «no alla violenza, sì a un centro storico vivibile». L’aggressione a sfondo razzista di domenica scorsa è stata la molla che ha fatto scattare la petizione per ottenere una maggiore illuminazione della zona e una pedonalizzazione: «Siamo delusi, però - è amareggiato il presidente Patruno - perché è mancata la gente del quartiere, non c’erano i cittadini comuni che pure dovrebero condividere con noi queste battaglie. La rivitalizzazione della zona dovrebbe essere interesse di tutti: se, almeno nei fine settimana, la zona si animasse, ne trarrebbero giovamento tutti, sia i commercianti che ci hanno sostenuto, che i cittadini comuni che si sentirebbero più al sicuro». Proprio a piazza del Gesù, stasera, si terrà un concerto che è scaturito come risposta all’aggressione subìta domenica sera dal giovane studente dell’Orientale. Il titolo della serata è inequivocabile «Il razzismo è un’infamia, t’o voglio dicere e t’o voglio cantà». È una chiamata a raccolta dei giovani che vogliono dare una risposta forte al razzismo e si riappropriano degli spazi per non lasciarli nelle mani dei delinquenti. L’inizio del concerto è previsto per le 21, tanti gli ospiti che si alterneranno sul palco: «Sono iniziative che contribuiscono a dare vita a queste zone - dice Patruno -. Se ci fosse un evento ogni sera in piazza del Gesù, nessuno avrebbe più paura di passarci e la città intera ne guadagnerebbe».

legalità

Solidarietà a Bayene oggi manifestazione
Repubblica — 12 marzo 2009 pagina 4 sezione: NAPOLI
Solidarietà a Marco Bayene (il ragazzo di colore aggredito per razzismo in piazza del Gesù) e legalità. Questi i due motivi della manifestazione - oggi alle ore 19 in piazza del Gesù - cui hanno aderito una ventina di associazioni oltre a numerosi nomi della culturae dello spettacolo. «L' adesione - spiegano Alberto Patruno e Gianfranco Wurzburger, presidentee assessore alla vivibilità della seconda Municipalità - è motivata dalla stanchezza che oramai tutti i cittadini provano per questa città insicura».

mercoledì 11 marzo 2009

Parcheggi abusivi, Piazza Mercato in 'ostaggio' dei guardamacchine

Ottanta denunce, c´era anche l´abbonamento mensile
CRISTINA ZAGARIA - REPUBBLICA
Sequestrata piazza Mercato, strappata alla città e trasformata in un mega parcheggio abusivo gestito dal clan di quartiere, con tanto di ufficio e tariffario. La polizia municipale interdice la piazza, invia un dossier in Procura e denuncia 80 persone: tre parcheggiatori per associazione a delinquere e occupazione abusiva di suolo pubblico e 77 cittadini, proprietari delle macchine parcheggiate, per favoreggiamento. 8.500 gli euro sequestrati, come incasso della attività illecita. Il blitz è scattato ieri mattina, alle nove. I vigili hanno trovato 150 auto in sosta e la piazza chiusa con una serie di gabbiotti per la guardiania e un furgone, Piaggio Porter, che regolava l´entrata e l´uscita. Nel furgone-ufficio una scrivania, una serie di registri, una macchinetta per il caffè e giubbotti catarifrangenti con la scritta "Security".Il parcheggio abusivo, gestito come un regolare garage, aveva tariffe giornaliere, che andavano da un euro per le utilitarie a due euro per berline e i Suv e un canone mensile, tra i 150 e i 300 euro. «Piazza Mercato rappresenta l´emblema della situazione di illegalità diffusa in città - commenta il comandante della polizia municipale, il generale Luigi Sementa - che trova terreno fertile nel silenzio dei cittadini onesti che per timore di ritorsioni preferiscono sottostare ai soprusi e non denunciare».
Il parcheggio di quartiere, utilizzato dai residenti, è gestito, secondo le indagini dei vigili, dal clan Mazzarella. Per la divisione degli utili della piazza lo scorso 23 novembre è stato ammazzato anche Ciro Persico, 47 anni affiliato al clan.I parcheggiatori avevano organizzato la loro attività sulle 24 ore. C´era infatti anche un furgone attrezzato a stanza da letto per il turno notturno. «Era un grande garage abusivo a cielo aperto, con un tariffario preciso. Abbiamo interdetto l´area, per restituirla al Comune e quindi a tutti i cittadini», spiega ancora Sementa.

I vigili hanno rimosso anche una porta da calcio, sistemata in un angolo della piazza, le baracche abusive, tavoli e alcune piante e sistemato nuove fioriere. Tra le macchine parcheggiate, trovate anche una decina di auto fuori uso a causa di incidenti e coperte con dei teloni. La piazza ora è vigilata da una pattuglia di vigili.Ieri mattina gli agenti, coordinati dai tenenti Gaetano Frattini, Alfredo Marraffino e Giuseppe Imperatore, si sono mossi in contemporanea anche a Fuorigrotta, al Vomero, al centro storico, a San Giovanni a Teduccio, Chiaiano a Poggioreale.In tutto ieri sono stati denunciati 152 parcheggiatori, e sette su dieci erano già stati denunciati la settimana scorsa.«La piazza storica verrà restituita alla cittadinanza - dice l´assessore alla Vivibilità della II Municipalità, Gianfranco Wurzburger - e certamente ora si provvederà a risistemare l´area». Ma Wurzburger ricorda: «Tuttavia c´è una nostra preoccupazione: sull´abusivismo (illecito e da condannare) vivono intere famiglie che ora non avranno alcun rientro economico: da chi verranno avvicinate? Dobbiamo garantire alternative».
(10 marzo 2009)

Mercato, gli abusivi padroni della piazza


11/03/2009
Il rione decapitato dalla Storia qui l’illegalità diventa la regola
PIETRO TRECCAGNOLI - IL MATTINO
Piazza Mercato è il retrobottega della città. È la faccia triste di Napoli, la parente povera e maltrattata della luccicante piazza del Plebiscito, che pure si lamenta. Tra Palazzo Reale e San Francesco di Paola c’era un parcheggio (e sembra un’età giurassica). Dietro la muraglia di palazzo Ottieri, tra la chiesa Sant’Eligio imbrattata e il Carmine, il tappeto di lamiere che copre gli antichi basoli c’era fino a ieri mattina, prima del blitz dei vigili. Un primo segnale che vorrebbe andare nella direzione di un recupero di un luogo decapitato dalla Storia e dalla cronaca, dai re Angioini che qui tagliarono la testa all’ultimo imperatore di Svevia, Corradino, e dai vandali spiccioli che sempre qui hanno spezzato la testa delle otto sfingi alla base delle fontane del Seguro, Piazza Mercato ieri è stata, così, il palcoscenico delle incancellabili ambiguità della città. Ambiguità che in tempo di crisi economica minacciano sempre più di tracimare in tragedia. Proprio appoggiate a una delle fontane c’erano le porte di ferro che i ragazzi del quartiere usano per giocare a calcetto. Sono state portate via dai carri attrezzi che hanno lavorato anche per smantellare le baracche che da anni fanno da barriera alla chiesa della Santa Croce. Sono container o anche camion attrezzati a bottega. E sono l’esempio dell’eterna flessibilità del commercio. A dicembre vendono addobbi natalizi, ad agosto ombrelloni e sedie sdraio. Ma più che la rabbia per il degrado prevale da sempre l’abitudine. Ciò che altrove indigna, qui, appare lecito. I commercianti, molti anche se non tutti, difendono i parcheggiatori abusivi. «A Natale ci portano pure il panettone e lo spumante» spiega Pasquale, 51 anni, un passato, ammette, da tossico, indultato. Lui con altre sette persone fa i turni, come un azienda vera e propria. «Ci cacciano, ma questa è la nostra campata, che dobbiamo fare? Tornare a rubare?» incalza Umberto, che confessa, nel senso letterale, un curriculum di rapinatore, ma che dal 1984 (un quarto di secolo fa) si occupa delle auto e ha smesso di delinquere, perché, spiega dalla sua prospettiva, quello di parcheggiatore abusivo è pur sempre un lavoro pulito. «Da quando ci siamo noi non è mai stata rubata un’auto» aggiunge. «E se fregano qualche stereo o uno specchietto noi rimborsiamo il cliente. Noi non facciamo parte di nessun Sistema, anzi siccome controlliamo la piazza di notte, non ci sono più scippi e rapine. Ma quali centinaia di euro al mese? Sì e no ce ne danno 30. E da noi l’auto la mettono tutti, dai sindacalisti della Cgil agli insegnanti. E accettiamo ogni offerta: persino 20 centesimi». Nella logica di questa città, spiega un residente, i parcheggiatori del Mercato, sentono di stare dalla parte della ragione. Mario Piscopo, proprietario del grande negozio di corredi, «Pescatore», riflette: «Ma perché non riaprono il grande rifugio che sta proprio sotto la piazza, quello che si utilizzava durante i bombardamenti dell’ultima guerra? Purtroppo non c’è nessun progetto e dopo questo blitz noi commercianti avremo ancora meno clienti. Se vi viene sequestrata la macchina oggi, non tornerete più». E sì, resta sanguinante, come una ferita, il futuro di una piazza che la Storia ha esaltato, ma la politica ha dimenticato, se non offeso. L’assessore alla vivibilità della II Municipalità, Gianfranco Wurzburger da un lato plaude al ripristino della legalità, dall’altro s’interroga su un abusivismo che, comunque, dà da vivere: «L’illegalità non va avallata, ma bisogna garantire alternative. Sempre. L’illegalità si contrasta con la legalità, la formazione e soprattutto il lavoro». Ma questo è un orizzonte che va molto al di là della notte del Carmine.

sabato 7 marzo 2009

Aggressione in piazza del Gesù

RAZZISMO: II MUNICIPALITA', CENTRO CITTA' SCENARIO VIOLENZE


(ANSA) - NAPOLI, 7 MAR - "E' inconcepibile che dobbiamo
ancora una volta assistere inermi ad una forma di violenza che
si manifesta nel cuore del centro storico della città. Il
ventre di Napoli che viene vissuto e popolato da centinaia di
giovani, viene ancora una volta violentato da chi con prepotenza
e arroganza agisce indisturbato nei confronti dei più deboli".
E' l'allarme lanciato da Alberto Patruno e Gianfranco Wurzburger
rispettivamente presidente e assessore alla vivibilità della II
Municipalità dopo l'aggressione asdfondo razzista avvenuta ieri
sera nel territorio della II Munici9palità.
"Sono mesi - aggiungono Patruno e Wurzburger - che denunciamo
uno stato di insicurezza urbana del centro storico della città.
Abbiamo scritto a tutte le forze dell'ordine, dal Questore al
Prefetto, finanche al Ministro Maroni. Risultato: nulla di
fatto. Tra le strade che lambiscono i decumani aumentano le
rapine, gli scippi e soprattutto le aggressioni. Siamo
dispiaciuti per quanto accaduto al giovane Beyenne, al quale
esprimiamo la nostra solidarietà invitandolo a partecipare alla
seduta consiliare della II Municipalità che si terrà lunedì
alle 15 in piazza Dante. Però non è più possibile che i
nostri appelli non vengono accolti: lettere, denuncie,
comunicati stampa, sedute consiliari snobbate dalla
prefettura".
"Il nostro territorio - concludono i due - ha bisogno di un
intervento speciale che preveda il potenziamento delle pattuglie
in strada e la realizzazione di un sistema di videosorveglianza
efficace. La gente vuole sentirsi sicura di poter passeggiare
tra le nostre strade senza correre pericoli. Infine chiediamo
maggiore collaborazione anche alla cittadinanza e soprattutto a
quei commercianti che animano la movida nel centro storico".