Proteste dei residenti a largo San Giovanni e piazza San Domenico. Saviano a passeggio nei vicoli, poi incontra Abbado. I residenti: "Barricati in casa"
di Cristina Zagaria
di Cristina Zagaria
Trappola centro storico. I residenti vivono barricati in casa, intimoriti da risse, rumori, piccoli atti di vandalismo e micro criminalità. Un´insicurezza diffusa che va dai tafferugli venerdì notte a largo San Giovanni, (tra insulti, sputi e acqua gettata dai balconi sulla piazza), ai paletti divelti in via Santa Chiara e via San Sebastiano. E proprio i residenti dicono basta. Decidono di alzare la voce. Tre denunce in sole 24 ore a carabinieri e polizia per disturbo della quiete pubblica tra largo San Giovanni Maggiore, piazza San Domenico e via De Santis. «Stanotte è stato un incubo, fino alle cinque del mattino: chiasso, grida, tamburi, chitarre. Se esistesse un girone dell´inferno per i fracassoni sarebbe questo», dicono i residenti di largo San Giovanni, che chiedono l´anonimato, perché temono ritorsioni. «Se ci ribelliamo troppo ci citofonano tutta la notte o urinano nei portoni» raccontano.Nella notte tra venerdì e sabato è successo proprio questo: alcuni residenti dopo le due di notte si sono lamentati (dai balconi e scendendo in strada) per le grida e la musica. La piazza ha reagito insultando e sputando chi si lamentava. A questo punto qualcuno ha gettato dell´acqua da un balcone e si è sfiorata la rissa generale. «La cosa più grave è che io e altre otto persone abbiamo chiamato a turno il 112, spiegando quello che stava succedendo, ma siccome non c´erano feriti non é intervenuto nessuno. Davvero deve arrivare la tragedia, perché qualcuno intervenga?», si lamenta un medico.A fare qualcosa, però, c´è l´assessore alla Legalità, Luigi Scotti: «Convocheremo a breve una riunione con tutte le parti interessate, per stabilire insieme regole precise su orari e vendita di alcolici in largo San Giovanni, che servirà poi come osservatorio, per allargare, in un secondo momento, le regole a tutta la movida del centro storico».
Tra le parti interessate, oltre i residenti anche Fabrizio Caliendo, proprietario del Kestè, a cui proprio il Comune ha affidato la gestione della piazza con un protocollo d´intesa. «Non ho molto da dire - ribatte Caliendo - Sono d´accordo su regole chiare e per tutto il centro storico. Io posso assicurare che appena vediamo chitarre o tamburi chiediamo ai ragazzi di allontanarsi e per le bottiglie abbiamo una persona addetta a raccoglierle a chiusura del locale. L´assessore Scotti deve capire se vuole farla vivere questa piazza (e come) o svuotarla, come chiedono i residenti».«Il Comune deve intervenire, ma credo che anche il prefetto, a questo punto, debba prendere in mano la situazione, perché è un problema di ordine pubblico. Ci vuole un piano di prevenzione, coordinato tra tutte le forze di polizia», commenta Gianfranco Wurzburger, assessore alla Vivibilità della II Municipalità, che, ieri pomeriggio, insieme con un gruppo di residenti ha presentato denuncia alla caserma Pastrengo. In mattinata, altri residenti avevano sporto denuncia per disturbo della quiete pubblica nei pressi della Cappella San Severo e al commissariato dei Decumani ne risulta una terza, sempre per largo San Giovanni, presentata ieri mattina.Ma non è solo il rumore fino a tarda notte a rendere invivibile il centro storico. «Anche stanotte (tra venerdì e sabato ndr) abbiamo avuto la nostra dose di invasioni di auto nell´area pedonale di via San Sebastiano - denuncia Pino De Stasio, consigliere di Rifondazione della II Municipalità - Un alberello e una serie di paletti sono stati divelti vicino la chiesa di Santa Marta e in via Santa Chiara». E ieri sera, in piazza Dante, un´auto dei carabinieri (diretta a corso Umberto, per una rapina), ha travolto un motociclista di 23 anni, affiliato al clan Lepre. Dal Cavone sono arrivate duecento persone che hanno soccorso il ferito e circondato e aggredito una seconda pattuglia di carabinieri e una di Falchi, intervenute in soccorso.
(29 marzo 2009)
Tra le parti interessate, oltre i residenti anche Fabrizio Caliendo, proprietario del Kestè, a cui proprio il Comune ha affidato la gestione della piazza con un protocollo d´intesa. «Non ho molto da dire - ribatte Caliendo - Sono d´accordo su regole chiare e per tutto il centro storico. Io posso assicurare che appena vediamo chitarre o tamburi chiediamo ai ragazzi di allontanarsi e per le bottiglie abbiamo una persona addetta a raccoglierle a chiusura del locale. L´assessore Scotti deve capire se vuole farla vivere questa piazza (e come) o svuotarla, come chiedono i residenti».«Il Comune deve intervenire, ma credo che anche il prefetto, a questo punto, debba prendere in mano la situazione, perché è un problema di ordine pubblico. Ci vuole un piano di prevenzione, coordinato tra tutte le forze di polizia», commenta Gianfranco Wurzburger, assessore alla Vivibilità della II Municipalità, che, ieri pomeriggio, insieme con un gruppo di residenti ha presentato denuncia alla caserma Pastrengo. In mattinata, altri residenti avevano sporto denuncia per disturbo della quiete pubblica nei pressi della Cappella San Severo e al commissariato dei Decumani ne risulta una terza, sempre per largo San Giovanni, presentata ieri mattina.Ma non è solo il rumore fino a tarda notte a rendere invivibile il centro storico. «Anche stanotte (tra venerdì e sabato ndr) abbiamo avuto la nostra dose di invasioni di auto nell´area pedonale di via San Sebastiano - denuncia Pino De Stasio, consigliere di Rifondazione della II Municipalità - Un alberello e una serie di paletti sono stati divelti vicino la chiesa di Santa Marta e in via Santa Chiara». E ieri sera, in piazza Dante, un´auto dei carabinieri (diretta a corso Umberto, per una rapina), ha travolto un motociclista di 23 anni, affiliato al clan Lepre. Dal Cavone sono arrivate duecento persone che hanno soccorso il ferito e circondato e aggredito una seconda pattuglia di carabinieri e una di Falchi, intervenute in soccorso.
(29 marzo 2009)
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