Il Comune ha ottenuto i suoli dal Demanio, ora bisogna solo aspettare la consegna ufficiale
Melina Chiapparino - Il Mattino - 24/01/2010
Il Parco della Marinella è ancora una chimera. Nonostante l’avvio dei lavori tra via Acton e via Marina, per riqualificare l’area portuale e dotarla di nuovi servizi, un cantiere è fermo da più di dieci anni. Si tratta di un’area di circa 35.000 metri quadri, tra via Marinella e via Amerigo Vespucci, dove sarebbe dovuta risorgere la ottocentesca Villa del popolo e, oggi, campeggiano bidonville e degrado. Il progetto, cofinanziato dall’Ue e approvato da una delibera della Regione Campania nel lontano 2002, avrebbe dovuto consegnare ai cittadini uno dei parchi più grandi della città attrezzato con aree verdi, manufatti artistici, fontane e gazebo, entro marzo del 2006. In campo quasi 4 milioni di euro, stanziati e pronti per essere usati, ma l’odissea amministrativa della vicenda non è ancora terminata. Nei documenti del Comune di Napoli, datati 2004 e relativi agli «Interventi previsti per l’area monumentale», si legge che il parco «è in corso di realizzazione», così come nei resoconti comunali delle «risorse strategiche e programmazione economico finanziaria», lo stato d’opera dei lavori è definito al 50% in data dicembre 2007, col rinvio della consegna del parco a dicembre 2008. In realtà, i lavori non sono mai cominciati. Il cantiere, che oggi è una baraccopoli dove rom ed extracomunitari vivono in condizioni igieniche allarmanti, è stato lo scenario di episodi incresciosi, come il ritrovamento del cadavere di un diplomatico canadese e di un ghanese ucciso a coltellate, e anche di fabbriche abusive per l’essicazione del pesce, oltre il ripetersi di risse, furti del materiale del cantiere e atti osceni riferiti dai cittadini che abitano nei paraggi. «Ogni anno vengono effettuati gli sgomberi delle baracche fatiscenti che dopo poco ricompaiono, così che gli extracomunitari vivono in condizioni di salute precarie e pericolose e il quartiere affoga nel degrado». Questo l’appello di Gianfranco Wurzburger, assessore municipale alla Vivibilità e promotore del progetto per la realizzazione del Parco nel lontano 1997, per il quale richiese anche la presenza di un campetto polifunzionale per i ragazzi del quartiere in quanto presidente della circoscrizione Mercato Pendino. Un appello lanciato anche dai cittadini, non ancora rassegnati al crescente degrado dell’area che si trova di fronte l’ospedale Loreto Mare e vicino agli uffici Immigrazione della Prefettura. A monte del problema, c’è una deficienza progettuale che per anni ha compromesso i lavori. Gran parte del terreno destinato al Parco è demanio statale e non proprietà del Comune, che ha eseguito solo lavori per le fognature e le recinzioni nell’arco di un decennio (lavori danneggiati dalla presenza della baraccopoli). Dunque, nonostante l’approvazione del progetto e lo stanziamento dei fondi, le ditte non avevano il permesso di procedere. La settimana scorsa è avvenuto il trasferimento della proprietà demaniale al Comune, ma i lavori non sono partiti perché al trasferimento deve seguire la consegna. Rinviata a data da destinarsi.
Melina Chiapparino - Il Mattino - 24/01/2010
Il Parco della Marinella è ancora una chimera. Nonostante l’avvio dei lavori tra via Acton e via Marina, per riqualificare l’area portuale e dotarla di nuovi servizi, un cantiere è fermo da più di dieci anni. Si tratta di un’area di circa 35.000 metri quadri, tra via Marinella e via Amerigo Vespucci, dove sarebbe dovuta risorgere la ottocentesca Villa del popolo e, oggi, campeggiano bidonville e degrado. Il progetto, cofinanziato dall’Ue e approvato da una delibera della Regione Campania nel lontano 2002, avrebbe dovuto consegnare ai cittadini uno dei parchi più grandi della città attrezzato con aree verdi, manufatti artistici, fontane e gazebo, entro marzo del 2006. In campo quasi 4 milioni di euro, stanziati e pronti per essere usati, ma l’odissea amministrativa della vicenda non è ancora terminata. Nei documenti del Comune di Napoli, datati 2004 e relativi agli «Interventi previsti per l’area monumentale», si legge che il parco «è in corso di realizzazione», così come nei resoconti comunali delle «risorse strategiche e programmazione economico finanziaria», lo stato d’opera dei lavori è definito al 50% in data dicembre 2007, col rinvio della consegna del parco a dicembre 2008. In realtà, i lavori non sono mai cominciati. Il cantiere, che oggi è una baraccopoli dove rom ed extracomunitari vivono in condizioni igieniche allarmanti, è stato lo scenario di episodi incresciosi, come il ritrovamento del cadavere di un diplomatico canadese e di un ghanese ucciso a coltellate, e anche di fabbriche abusive per l’essicazione del pesce, oltre il ripetersi di risse, furti del materiale del cantiere e atti osceni riferiti dai cittadini che abitano nei paraggi. «Ogni anno vengono effettuati gli sgomberi delle baracche fatiscenti che dopo poco ricompaiono, così che gli extracomunitari vivono in condizioni di salute precarie e pericolose e il quartiere affoga nel degrado». Questo l’appello di Gianfranco Wurzburger, assessore municipale alla Vivibilità e promotore del progetto per la realizzazione del Parco nel lontano 1997, per il quale richiese anche la presenza di un campetto polifunzionale per i ragazzi del quartiere in quanto presidente della circoscrizione Mercato Pendino. Un appello lanciato anche dai cittadini, non ancora rassegnati al crescente degrado dell’area che si trova di fronte l’ospedale Loreto Mare e vicino agli uffici Immigrazione della Prefettura. A monte del problema, c’è una deficienza progettuale che per anni ha compromesso i lavori. Gran parte del terreno destinato al Parco è demanio statale e non proprietà del Comune, che ha eseguito solo lavori per le fognature e le recinzioni nell’arco di un decennio (lavori danneggiati dalla presenza della baraccopoli). Dunque, nonostante l’approvazione del progetto e lo stanziamento dei fondi, le ditte non avevano il permesso di procedere. La settimana scorsa è avvenuto il trasferimento della proprietà demaniale al Comune, ma i lavori non sono partiti perché al trasferimento deve seguire la consegna. Rinviata a data da destinarsi.
1 commento:
Io ho un sogno.
Sogno di avere una bicicletta e poter attraversare una Via Marina sicura, per poi accedere ad un meraviglioso parco per poterla usare.
Io ho un sogno
Sogno di poter portare i miei futuri figli a giocare in un meraviglioso parco senza dover arrivare per forza alla Napoli di "serie A" , alla villa comunale.
Io ho un sogno
Ci sto sperando, sperando e sperando ancora......ma il tempo passa...
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