venerdì 31 ottobre 2008

lunedì 27 ottobre 2008

domenica 26 ottobre 2008

SALVA L'ITALIA


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25 ottobre 2008 - manifestazione nazionale PD


domenica 19 ottobre 2008

SCONTRO ACEA - CITELUM: CITTA' AL BUIO


Comune Napoli – II municipalità, Wurzburger: Impianti di pubblica illuminazione in via duomo spenti da due giorni per protesta


Due notti al buio per gli abitanti di via Duomo (nel tratto compreso tra piazza Nicola Amore e via Marina, proprio dove risiede anche il Sindaco), compreso il Sindaco. Non un black out o un guasto, ma una forma di protesta. Lo segnala l’assessore alla Vivibilità della II Municipalità Gianfranco Wurzburger. “Questa mattina – dichiara Wurzburger – ho chiesto chiarimenti ad alcuni funzionari della società Acea Graded che gestisce gli impianti di pubblica illuminazione in città. Mi è stato risposto che alcune strade erano al buio per protesta. Sembra paradossale – continua Wurzburger – ma è così: una protesta messa in piedi dagli operai dell’ACEA che, preoccupati di perdere il posto di lavoro, hanno pensato di attuare questa forma di “sciopero” per opporsi all’assegnazione della gestione degli stessi impianti di pubblica illuminazione alla società francese Citélum vincitrice di un ricorso sulla gara per l’assegnazione della gestione degli stessi impianti di pubblica illuminazione per il Comune di Napoli”.
“Pur esprimendo la mia solidarietà agli operai dell’ACEA – aggiunge l’assessore della Municipalità – non credo che si possa lasciare la cittadinanza al buio, lasciandola alla mercè dei delinquenti pronti ad approfittare della situazione contingente”. L’assessore Wurzburger, pertanto, chiederà immediatamente all’Assessore Imperlino di intervenire e di trovare subito una soluzione affinché non vi siano ulteriori disagi per i cittadini. “Inoltre – conclude Wurzburger – oggi stesso contatterò la Questura per chiedere, al contempo, di potenziare la vigilanza nelle strade dove gli impianti di illuminazione sono disattivi”.

venerdì 17 ottobre 2008

giovedì 16 ottobre 2008

Abusivi, incuria e vandali via Toledo sfregiata

Il percorso classico dello «struscio» è uno slalom tra gli ambulanti La denuncia della municipalità: pochi fondi per la manutenzione
PIETRO TRECCAGNOLI - IL MATTINO - Toledo di giorno, peggio che andar di notte. Fare il flaneur al buio è una sfida alla propria incolumità fisica, tra moto che fanno le gare sui marciapiedi e cumuli di cartoni abbandonati dai commercianti. Ma Toledo di giorno è la zella elevata a struscio, è un’altra isola che non c’è con auto e furgoni circolanti a tutte le ore del giorno, carico scarico consegna senza una regola, con scooter che l’attraversano in barba a ogni controllo, su e giù come api attorno al miele dei Quartieri. La strada simbolo di Napoli, quella dove sciamano i turisti dall’Archeologico al Plebiscito, quella che Stendhal spudoratamente definì indimenticabile e Melville paragonò a Broadway, sì proprio quella, è l’emblema oggi di una città prolassata, incapace persino di riparare i basoli ballerini dei marciapiedi, di bloccare chi infrange il divieto da zona a traffico limitato, di dare una bella lavata, ché il nero appiccicoso di schifezze percolanti si allarga come un blob attorno a fioriere, talvolta in bilico sulla loro stessa base bianca, piene solo di inutile terra, cartacce e bottiglie, e attorno ai cestini eternamente traboccati. Come via Chiaia, peggio di via Chiaia. Più di centoventi anni fa, nel 1884, ai tempi di Matilde Serao forse si stava anche meglio. «Via Roma» annotava la scrittrice «malgrado le premure degli spazzini, non arriva mai a detergersi». Un tempo erano persino premurosi gli operatori ecologici, oggi bisognerebbe prima trovarne, perché le insidie delle sporcizia le conosce il pedone. Ma più pericolosi sono i basoli dei marciapiedi. A Napoli la parola manutenzione è considerata alla stregua di una bestemmia. Si preferiscono le inaugurazioni. Insolitamente per la città, a Toledo, i sanpietrini della carreggiata stradale resistono. Il punto debole sono le mattonelle dei marciapiedi. Sono fatte di pietra etnea e sono sottili, tanto da non reggere il peso dei camioncini che spesso stazionano a giornate intere. soprattutto attorno al Banco di Napoli. E proprio il tratto che dalla sede centrale dell’istituto di credito arriva al cantiere del metrò è il più disastrato. Tanto che nei pressi del Ponte di Tappia, su un’area tutta sgarrupata, hanno collocato, misera cautela, una transenna. L’ultimo restyling di Toledo risale appena a un paio di anni fa. Della manutenzione dovrebbe occuparsi direttamente il Comune che, quando furono istituite le Municipalità (via Toledo fa parte della seconda), stabilì che si sarebbe occupato delle strade principali (com’è appunto Toledo) lasciando all’amministrazione di quartiere il compito di provvedere alle secondarie. «Ma il Comune non se ne cura» spiega l’assessore municipale Gianfranco Wurzburger. «E a noi tocca fare i supplenti». Con quali mezzi? «Qualche giorno fa ci sono stati assegnati 44mila euro per la manutenzione urgente. Una cifra irrisoria per una Municipalità che va dal corso Vittorio Emanuele al corso Arnaldo Lucci». In pratica si riesce a dare una risistematina qua e là, un mestolo di catrame nelle gengive sdentate dei sanpietrini, una pezza a colore dove serve. Ma non è finita. I lavori, spesso e volentieri, non si riescono a fare: le imprese che si aggiudicano gli appalti quasi subito rinunciano. Perché? «Perché i pagamenti» aggiunge Wurzburger «sono fatti dai 18 ai 24 mesi dopo l’assegnazione e nessuna impresa se la sente di aspettare tanto». Il danno, la beffa e aggiungiamoci pure un pernacchio. In questo scenario dove la sporcizia è la bandiera da sventolare a beneficio dei turisti che fotografano tutto, elettrizzati come cani da caccia immersi in una casbah di puzze mediorientali, qui i cartelli marroni dell’azienda di soggiorno fanno più male di un pugno in faccia: indicano il nome e l’età dei palazzi storici, vera doppia quinta alla strada che segnò «il primo passo fatto da Napoli verso la civiltà moderna» (così parlò Dumas). Sembrano loro fuori posto, come le eterne bancarelle (foulard a due o tre euro), o la cartomante che nell’era di internet continua a leggere le i tarocchi dietro il suo tavolino vicino all’ex Rinascente o l’ultimo invecchiato sciuscià davanti alla Galleria. Che ci fanno qui? Toledo è il regno dello scooter in sosta selvaggia accanto al marciapiede (l’apoteosi è tra via Diaz e piazza Carità e a via Baracca), del mercatino dei nuovi pannazzari dagli occhi a mandorla (la loro base è a via Toti). Da qualche giorno, nelle ore canoniche, non si vedono gli africani con le loro borse false e i loro cd pezzotti. Esercito e finanza fanno da dissuasori. Ma è un magra consolazione: si risolve sempre e solo l’ultimo dei problemi. Togli il lenzuolo con la merce illegale e trovi la città sconnessa.

mercoledì 15 ottobre 2008

CASA, SCADE OGGI IL BLOCCO DEGLI SFRATTI

IL COMUNE: SUBITO LA PROROGA DEL GOVERNO
ATTILIO IANNUZZO - IL MATTINO Scade oggi la sospensione degli fratti per le famiglie disagiate. Congelata la legge 9/2007, provvedimento con il quale si tentava di contenere il disagio abitativo e favorire il passaggio da casa a casa per particolari categorie sociali soggette a procedure esecutive di rilascio per finita locazione degli immobili adibiti ad uso di abitazioni. La legge avrebbe interessato i residenti nei comuni capoluoghi di provincia con reddito annuo lordo familiare inferiore a 27mila euro. In alcuni quartieri del centro storico della città sono numerosi gli ultrasessantacinquenni, portatori di handicap con invalidità superiore al 66%; tutti cittadini che avrebbero usufruito della proroga prevista dal precedente governo. Esistono circa 2300 famiglie in Campania per le quali era predisposto un intervento significativo, e solo Napoli gli sfratti previsti sono 500. «Sono solo 2000 gli alloggi da destinare alle famiglie indigenti in Campania, - sostiene il presidente campano del Sunia Antonio Giordano - meno dunque della reale esigenza. Abbiamo necessità di un intervento immediato, ci sono anziani e malati che non sanno dove andare». Intanto si attende il piano nuovo, che in finanziaria non è ancora previsto. L’Anci aveva accolto con interesse l’intenzione da parte del governo di prorogare la sospensione degli sfratti. «La proroga promessa dal governo è importante e deve esserci, - sostiene l’assessore al patrimonio Ferdinando di Mezza, - in quanto in caso contrario non sapremmo che risposta dare alle centinaia di famiglie napoletane che si trovano nella condizione di dover abbandonare la propria casa». «Abbiamo evitato 3 volte lo sfratto di una donna residente nel nostro quartiere - sostiene l'assessore alla vivibilità della seconda municipalità Gianfranco Wurzburger, - che ha tre figli minori, è vedova e disoccupata».

lunedì 13 ottobre 2008

SEMICONVITTI A RISCHIO

Il Comune è a corto di liquidi si risparmia su luce e telefoni

Repubblica — 12 ottobre 2008 pagina 7 sezione: NAPOLI

La crisi occupazione Secondo Cardillo con la crisi finanziaria sono a rischio decine di imprese e centinaia di posti di lavoro Il Comune è a corto di "liquidi". Le casse di San Giacomo sono a secco: sono a rischio la manutenzione stradale (buche, marciapiedi, nuovi lavori) e i servizi sociali. Tutte le imprese che lavorano per Palazzo San Giacomo hanno pagamenti posticipati a un anno e mezzo: i lavori fatti oggi verranno pagati (se tutto va bene) nel 2010. «Sono a rischio decine di imprese e centinaia posti di lavoro, soprattutto nel welfare» dice l' assessore al Bilancio, Enrico Cardillo, che parla di un «bilancio irrigidito dalle limitazioni di spesa» e annuncia, entro dieci giorni, un drastico piano anti-sprechi. Tutta colpa della crisi generale dei mercati. Anche la vita dello stesso palazzo comunale, vista la congiuntura negativa, rischia di mutare radicalmente. La giunta ha appena approvato una delibera in cui si impone un drastico taglio degli sprechi: i dipendenti comunali, per esempio, «sono invitati a spegnere la luce quando escono dalla propria stanza di lavoro». Si risparmia sulla luce e sui telefoni (per fissi e mobili ci sono severi codici di blocco) e il materiale di cancelleria è contingentato. Per l' ultima manovra di assestamento di bilancio, per esempio l' assessore alla Mobilità, Agostino Nuzzolo ha chiesto un milione di euro per la manutenzione stradale e ha avuto zero. «In un momento di crisi generale come questo, bisogna fare delle scelte - dice Nuzzolo - Per la manutenzione contiamo sul tavolo con la Regione, intanto al mio assessorato sono stati assegnati 4,5 milioni per il sistema di telecontrollo. Certo, la crisi è pesante. Noi, per esempio, stiamo costruendo le metropolitane, ma mi chiedo una volta realizzate avremo i soldi per gestirle? Ora non abbiamo neanche i fondi per potenziare i bus». Altro settore in allarme rosso è quello del welfare. «Tremila minori a rischio saranno privati del semiconvitto per mancanza di finanziamenti - denunciano il consigliere comunale del Pd, Fabio Benincasa, e l' assessore della II Municipalità, Gianfranco Wurzburger - «Questo vuol dire che i figli di pregiudicati, tossicodipendenti, disoccupati, trascorreranno più tempo in strada e sarà più difficile evitare che cadano nella rete della criminalità». Il contro alla rovescia è corto, se il Comune non trova entro novembre tre milioni e mezzo, il servizio salta. «Da 2002 al 2007 c' è stato un taglio di trasferimenti statali di 142 milioni- spiega Cardillo - Il nostro bilancio è seriamente minacciato dalle scelte a livello nazionale, diminuzione dei trasferimenti, abolizione Ici ed errato calcolo dei costi della politica». Cardillo fa due esempi concreti: «Lo Stato si era impegnato a pagare, entro il 2008, 5 milioni di Tarsu delle scuole, ma avremo solo qualche centinaia di migliaia di euro. Per non parlare dell' Ici, solo per il 2007 abbiamo perso 27 milioni». Due le mosse, a stretto giro, per racimolare fondi: «Tra dieci giorni sarà pronto un piano di drastica riduzione dei costi di funzionamento della macchina comunale - annuncia Cardillo - E la polizia municipale ha creato un archivio informatico e ha iscritto a ruolo tutte le multe dal 2002 al 2005, che saranno immediatamente riscosse». I tagli trasferimenti Dal 2002 al 2007, secondo Cardillo, c' è stato un tagli dei trasferimenti statali di circa 142 milioni - CRISTINA ZAGARIA

sabato 11 ottobre 2008

SALVIAMO LA DEMOCRAZIA


L.ELETTORALE: NAPOLI; ESPONENTI PD, PETIZIONE PRO PREFERENZE

(ANSA) - NAPOLI, 11 OTT - Nella giornata di oggi e di domani,
in occasione della campagna per il tesseramento al Partito
Democratico, Fabio Benincasa (consigliere comunale di Napoli del
PD) e Gianfranco Wurzburger (assessore II Municipalità, sempre
del PD) raccoglieranno le firme a favore dell'iniziativa 'Pro -
preferenza per le elezioni europee'.
"L'abolizione delle preferenze - dichiarano Benincasa e
Wurzburger - contribuirebbe a rafforzare la 'casta'. Non è
possibile che venga tolta la possibilità agli elettori di
scegliere i propri rappresentanti. In tal modo - continuano gli
esponenti del PD - verrebbe meno la condizione per la quale i
parlamentari possano dirsi 'eletti dal basso', visto che
verrebbero calati dall'alto".
"Inoltre - concludono Benincasa e Wurzburger - il 'potere'
di scegliere dato al popolo sovrano, con l'abolizione delle
preferenze passerebbe ai partiti. Così facendo si corre il
rischio di intaccare la democrazia".(ANSA).

venerdì 10 ottobre 2008

semi-convitti a rischio chiusura

SCUOLA: BENINCASA-WURZBURGER, RISCHIO STOP PER 3MILA MINORI

(ANSA) - NAPOLI, 9 OTT - "Tremila minori a rischio saranno
privati del semiconvitto per mancanza di finanziamenti". E'
quanto denunciano, in una nota, il consigliere comunale del Pd,
Fabio Benincasa, e l'assessore alla Vivibilità della II
Municipalità, Gianfranco Wurzburger.
"Il risvolto di tutto questo? E' immaginabile, i ragazzi
figli di pregiudicati, tossicodipendenti, disoccupati,
trascorreranno più tempo in strada - dicono - dobbiamo
chiederci a quale futuro li esponiamo". Nei giorni scorsi,
Benincasa e Wurzburger hanno incontrato i rappresentanti delle
scuole a semi-convitto che hanno espresso perplessità e
difficoltà. "C'é disagio e disorientamento - spiegano -
privare i semiconvitti di assistenza economica significa
danneggiare innanzitutto i minori che nel semiconvitto trovano
un'alternativa educativa alla strada". "Napoli - continua
Wurzburger - non può consentire che minori già a rischio per
le condizioni sociali ed economiche in cui crescono siano
abbandonati al proprio destino creando peraltro difficoltà
ulteriori alle famiglie di appartenenza". Fabio Benincasa
stamattina si è fatto promotore "di un ordine del giorno che
é stato approvato all'unanimità in seno al Consiglio Comunale,
recependo anche le istanze dei colleghi Schifone e Varriale, col
quale si impegna la Giunta comunale ed il Consiglio a trovare la
copertura di spesa, pari a circa 12 milioni di euro, che
consentirà ai 54 istituti napoletani di poter assistere i 3000
minori a rischio e di continuare a garantire l'attività
lavorativa per 2000 operatori coinvolti".
Questa mattina, continua la nota, anche il consiglio della II
Municipalità ha presentato un ordine del giorno nel quale si
ribadisce "l'irrinunciabilità del servizio semiresidenziale
svolto dai Centri socio-educativi convenzionati con il Comune di
Napoli". Il rischio, dicono, è che a decorrere dal 31 ottobre
il servizio di semiconvitto cesserà. "Chiediamo - ribadiscono
i consiglieri municipali - che la Giunta comunale reperisca con
urgenza i fondi per evitare il rischio di interruzione del
servizio semiresidenziale che comporterebbe danni irreparabili
ed individui modalità attraverso le quali velocizzare i
pagamenti ai centri convenzionati, riconoscendo i servizi da
loro offerti quali indispensabili". (ANSA).