venerdì 28 agosto 2009

torri aragonesi: bonificate

Il Denaro
Torri aragonesi bonificate Va via la signora dei topi
La polizia municipale con l' appoggio dell' Asia è intervenuta nella zona delle Torri Aragonesi, in via Marina, un' area fortememente degradata ed invasa da rifiuti e ratti. Circa mezzo quintale di rifiuti e suppellettili, compresa la carcassa di un gatto, segnalata dai cittadini, sono stati rimossi prima della derattizzazione e della disinfezione eseguita dall'Asia. Una donna tunisina di 46 anni, conosciuta come la "signora dei topi", perchè abituata a dormire in un incavo delle Torri aragonesi, incurante della presenza dei ratti, più volte fotografata e filmata per i siti Internet ed addirittura dai turisti è stata identificata dalla polizia municipale, che l' ha segnalata agli assistenti sociali del Comune. 'L'hanno chiamata la 'signora dei topi': in realta' il suo nome e' Mamaluk ed il problema delle Torri Aragonesi non e' di questi giorni ma lo denunciamo da anni''. Lo dice Gianfranco Wurzburger, assessore alla Vivibilita' della II Municipalita', a proposito della derattizzazione e della disinfezione eseguita dall'Asia questa mattina in via Marina, nel corso della quale e' stata trovata una donna tunisina di 46 anni. "Non sarà certo la bonifica dello spazio occupato da Mamaluk a risolvere il problema - dice Wurzburger assessore alla Vivibilità della II Municipalità - gli interventi di pulizia fatti non si contano. Invece è necessario tutelare la salute di ogni essere umano". "Nel caso specifico della donna tunisina che dispregiativamente e senza alcun rispetto - prosegue l'assessore - viene chiamata "la signora dei topi" non si tiene in considerazione che ha subito ogni genere di sventura, che è madre di figli in terra straniera, che è abbandonata a se stessa". Sposata con un italiano la donna versa in gravi condizioni sociosanitarie. "Più volte - conclude Wurzburger - abbiamo sollecitato l'Asl ad intervenire anche in modo coatto, Mamaluk ha bisogno di cure e di assistenza socio-psicologica, questo è un caso da Tso "Trattamento sanitario obbligatorio". Probabilmente dopo l'intervento di questa mattina, Mamaluk tornerà di nuovo a dormire alle Torri Aragonesi: è l'unica realtà che comprende, e' l'unica casa che conosce. Spetta a noi lavorare per evitare che Mamaluk non torni ad essere la 'signora dei topi". del 27-08-2009 num. 157

La signora dei topi è tornata a casa

La signora dei topi è tornata a casa:sgombero inutile, Mamaluk senza cure
Transennata la sua "casa", si è dovuta accontentaredi un totem pubblicitario per trascorrere la notte
Corriere della Sera




NAPOLI - Mamaluk ha ritrovato i suoi to­pi. Dopo neanche ventiquat­tr’ore dallo sgombero, dalla bonifica e dalla derattizzazione. Si è dovuta accontentare, però. Il baldacchino della Torre Aragonese, la sua casa in via Marina, era transennato. A cin­quanta metri, un totem pubblicita­rio è bastato per trascorrere la notte, per sistemare specchietti, pettini e qualcuno degli abiti vecchi e puzzo­lenti che di mattina ricicla al merca­tino dei rom di piazza Garibaldi. I topolini, quelli con i quali Mamaluk parla, si tiene compa­gnia, ai quali dà da mangiare, non c’erano. Spaventati eviden­temente dall’azione di forza di mercoledì mattina. Torneran­no, ovviamente. Come è sem­pre stato da quattro anni a que­sta parte. E rincontreranno Mamaluk nella casa sulla Torre. La famiglia si ricomporrà. Rac­contata così, sembra una fiaba, un film. Magari anche a lieto fi­ne. Trasferita nel terzo millen­nio, la storia di Mamaluk che parla ai topi, che si fa accarezza­re dai topi, che dorme con i to­pi, in una città che si professa civile, è semplicemente un’as­surdità.
Povera Mamaluk, mala­ta di mente e non assistita dai servizi della Asl. Povera Napoli che non ha la forza di gestire con i servizi sociali una situazio­ne vergognosa. Poveri turisti che di Mamaluk hanno foto in tutte le pose. Le immagini del degrado, della sporcizia — Mamaluk fa i suoi bisogni in ogni dove — hanno fatto il giro dell’Italia intera. Mentre il ri­schio igienico-sanitario dilaga. Altro che influenza suina, per la quale sono allertati tutti gli ospedali cittadini, con tanta gente messa in isolamento solo sulla base di un sospetto della malattia.
Il bacio tra Mamaluk e suoi topi, purtroppo non è solo una bella suggestione fiabesca, è l’inconcepibile realtà di una Napoli arretrata, incivile. Ed ir­responsabile. Un mese fa, attor­no a un tavolo, riuniti dal presi­dente della Municipalità Merca­to, Gianfranco Wurburger, c’erano i responsabili dei servi­zi sociali e della Asl 1: ebbene, quattro ore a dibattere senza de­cidere nulla. Con la burocrazia sull’applicazione della legge 180 (trattamento sanitario ob­bligatorio) che imperversava, mentre i topi continuavano a baciare, ad accarezzare Mama­luk. Mentre il rischio infezione aumentava. La donna, di origi­ni tunisine, con un passato da insegnante (pare) e un marito che l’ha abbandonata, ha biso­gno di cure mediche specifiche. I servizi sociali non bastano. E il paradosso è che non si capi­sce se a prelevarla debba prov­vedere un’ambulanza del 118 (primo intervento) o quella del­la Asl. Lei, intanto, resta dov’è. Con la lucida follia della donna che parla ai topi. Napoli assiste al film della vergogna.
Monica Scozzafava28 agosto 2009

Forcella: l'incubo dei crolli - palazzi puntellati dal terremoto del 1980

Vivere a Forcella con l' incubo dei crolli
Repubblica — 01 agosto 2009 pagina 1 sezione: NAPOLI

NINO, 8 anni, gioca tra i tubi Innocenti arrugginiti. Giovanna, 81, a casa sua non vede più il sole da trent' anni. E c' è un uomo nel vicolo che raccogliee conservai bulloni che cadono dalle impalcature: «Faccio la collezione, così quando moriremo tutti, troveranno il mio tesoro e sapranno che è stata colpa dell' indifferenza». Forcella, vico Croce Sant' Agostino: quaranta famiglie vivono intrappolate dai puntelli montati dopo il terremoto del 1980. Nel vicolo di fronte è nato Nino Taranto. In quello accanto Bud Spencer. Siamo nel cuore di Napoli. Da 29 anni i palazzi a rischio e le impalcature cadono a pezzi insieme, tra furti e crolli. L' ultimo 48 ore fa, in un palazzo di proprietà del Comune. «STAVO stendendo i panni - racconta Patrizia Ferrara - Ho sentito cadere delle pietre e pensavo fossero i colombi. Poi un boato e una nube di polvere che è salita fino al terzo piano. Tremava tutto». Sono crollati tre solai e alcuni calcinacci. Il palazzo è in stato di abbandono. E a rendere ancora più minacciosa la sua stabilità è una costruzione privata abusiva di almeno due piani, con tanto di parabolica sul tetto, che preme sull' edificio. I vigili del fuoco hanno fasciato il palazzo con nuove transenne e hanno chiuso il tratto di vicolo che sbocca su piazza Salvatore Trinchese. «Così siamo intrappolati. Non abbiamo vie di fuga», spiega la signora Ferrara, mimando la trappola. L' uscita di fronte, quella che dà su via Forcella, è chiusa per tre quarti da altre impalcature. Identica foresta di tubi in vico Tarallari. «In casa con me vivonoi miei tre figlie 11 nipoti che giocano trai tubi come bimbi in gabbia - sull' uscio di casa fa capolino Giulia D' Alpino - Se qui crolla un palazzo crollano tutti». Molti dei puntelli sono così consumati dalla ruggine che non poggiano più per terra, ma sono vertiginosamente sospesi nel vuoto. E i tubi sani invece ci pensano i ladri a farli sparire. Ma l' angoscia non è solo quella dei crolli. Nei ruderi ci sono carcasse di cani e gatti morti, colombi, scarafaggi. Tombini e finestre sono coperti con le reti. Una crepa del marciapiede è stata murata alla ben meglio con un vecchio tappeto e tre sassi, per impedire ai topi di uscire. E tutto diventa normale. «Ho messo una tettoia sull' uscio perché cadevano pezzi di intonaco - racconta Giovanna Mendozza, 81 anni, seduta su una sedia di plastica sotto una capriata di tubi - Non ho un altro posto dove andare. Qui sono nata e qui morirò, senza più vedere il sole». Nel vicolo l' aria è immobile. E il caldo preme dall' alto. Anche in vico Taralli su un palazzo pericolante è stato costruito un attico abusivo, con terrazzo e lampioncini: «Lì fu ucciso Eduardo Bove, il boss», mormora il vicolo. Bove, ammazzato nel 2005, era il referente dei Mazzarella. Se il Comune è latitante, qui i clan hanno lasciato il segno con le costruzioni abusivee la vecchia cappella della Madonna, fatta costruire dal "re", Luigi Giugliano. Sul palazzo del Comune franato giovedì è stata affissa una mail con una dettagliata segnalazione di pericolo della II Municipalità, a firma del consigliere Salvatore Castiello e dell' assessore Gianfranco Wurzburger, dell' 11 giugno. «La gente di Forcella più volte ha denunciato i pericoli, sottolineando anche la costruzione di alcune costruzioni abusive e manifestano il cambiamento di mentalità - denunciano Wurzburger e Castiello - Bisogna rimuovere i tubolari che ormai esistono soltanto in questa zona della cittàe ristrutturare gli edifici con i fondi per il centro storico». La risposta sintetica dell' assessore al Patrimonio è del 15 giugno. «Ho informato la direzione patrimonioe logistica - spiega oggi l' assessore Marcello Da Ponte - Purtroppo l' abuso edilizio è di un privato. Abbiamo diffidato i proprietari». «E allora ci lasciano morire? - si chiedono le 40 famiglie del vicolo - Ad ogni crollo transennano un nuovo pezzo di strada, alla fine ci mureranno vivi dentro casa». - CRISTINA ZAGARIA

Crollo in Vico Croce a S. Agostino - Forcella

Crolli a Forcella, interviene il Comune
Repubblica — 05 agosto 2009 pagina 8 sezione: NAPOLI

IL PALAZZO del Comune in vico Croce a Sant' Agostino, nel cuore di Forcella, entra nella lista dei primi dieci interventi urgenti dell' assessorato al Patrimonio. Il palazzo a cinque piani è puntellato con i tubi innocenti (ormai arrugginiti) dal terremoto dell' 80. La settimana scorsa c' è stato un crollo improvviso di solai e calcinacci e i vigili del fuoco hanno transennato l' intero isolato, chiudendo l' uscita che sbocca su piazza Salvatore Trinchese e scatenando le proteste dei residenti. «Così siamo intrappolati. Non abbiamo vie di fuga. L' uscita di fronte, quella che dà su via Forcella, è chiusa per tre quarti da altre impalcature», denunciano i cittadini preoccupatie arrabbiati. Off-limits anche in vico Tarallari. Una trappola di tubi, palazzi non agibili e abitazioni, in cui vivono 40 famiglie. L' assessore al Patrimonio, Marcello D' Aponte dopo l' ultimo crollo e le proteste di Forcella ha chiesto ai suoi tecnici un sopralluogo e una relazione. «In bilancio quest' anno abbiamo strappato un milione e mezzo di euro da destinare alla messa in sicurezza dei ruderi - spiega l' assessore al Patrimonio - È pochissimo, lo so bene, ma è già qualcosa, se si considera che nel 2008 i fondi destinati a questo settore erano pari a zero euro». Con il milione e mezzo a disposizione D' Aponte vuole intervenire su 10 casi urgenti. «E tra questi ci sarà sicuramente anche Forcella» assicura. I tempi? «Mi impegno ad avviare le pratiche entro settembre, ovviamente ricordando e tenendo conto che a complicare la stabilità del palazzo comunale di vico Croce a Sant' Agostino c' è anche un abuso edilizio. Ma per quanto ci compete, ci impegneremo con tutte le risorse economiche e le forze possibili». Nella relazione consegnata ieri nelle mani di D' Aponte il dirigente della Protezione civile, l' architetto Marianna Cerillo, sottolinea: «Il fabbricato al civico 20 di vico Croce a Sant' Agostino, di proprietà comunale, si presenta abbandonato e in vetuste condizioni». In particolare, dalle verifiche effettuate «si riscontra il crollo parziale di alcuni solai, un datato quadro fessurativo diffusoe generalizzato e fenomeni di schiacciamento alle murature in corrispondenza di sopraelevazione di recente edificazione». In altre parole, crolli, crepe, muri schiacciati. I tecnici del Comune hanno diffidato i proprietari della casa abusiva e i vigili urbani del nucleo antiabusivismo hanno anche sequestrato l' edificio. Ma la situazione rimane ad alto rischio. Infatti il dirigente della protezione civile ricorda all' assessore che «in attesa delle opere di messa in sicurezza, l' area è stata transennata» e dal 30 luglio c' è una pattuglia di polizia municipale 24 ore su 24. L' informativa è stata girata a tutti i servizi tecnici competenti, dall' antiabusivismo al servizio sicurezza abitativa. «Bisogna rimuovere i tubolari che ormai esistono soltanto in questa zona della città e ristrutturare gli edifici con i fondi per il centro storico», intervengono il consigliere Salvatore Castiello e l' assessore Gianfranco Wurzburger della II Municipalità, che da mesi stanno seguendo la vicenda di vico Croce a Sant' Agostino, in prima persona. «Siamo contenti che l' assessore abbia inserito Forcella tra i 10 interventi urgenti - concludono Castiello e Wurzburger - Vigileremo con le 40 famiglie di Forcella che sia veramente così». - cristina zagaria

SFRATTO A MAMALUK, la signora di topi

Sfratto a Mamaluk, la signora dei topi il Comune ripulisce le torri aragonesi
Repubblica — 27 agosto 2009 pagina 4 sezione: NAPOLI

MAMALUK, la "signora dei topi", è stata sfrattata per l' ennesima volta dalle torri aragonesi di via Nuova Marina. Ieri mattina la quarantaseienne di origine tunisina, che da anni condivide con i ratti un materasso di stracci, si è immediatamente allontanata dietro richiesta degli agenti della polizia municipale coordinati dal tenente Alfredo Maraffino. Gli operatori dell' azienda Asia hanno impiegato oltre un' ora per rimuovere e caricare su due autocarri circa mezzo quintale di suppellettili e rifiuti accumulati dalla donna alla base delle torri. Dopo lo sgombero, la Napoli Servizi ha provveduto alla derattizzazione e alla bonifica dell' intera zona. Una pianta di grosse dimensioni e alcuni new jersey - dissuasori in plastica riempiti d' acqua - sono stati posti sulle mura-giaciglio dalla direzione Giardini, al fine di evitare che l' area venga nuovamente occupata. «Non sarà certo la bonifica a risolvere il problema - ha dichiarato in una nota Gianfranco Wurzburger, assessore alla Vivibilità della II Municipalità - gli interventi di pulizia eseguiti non si contano. È necessario tutelare la salute di ogni essere umano». Mamaluk ha mostrato infatti segni di squilibrio nervoso. Sposata con un italiano, che pare l' abbia avviata alla prostituzione, ha vissuto per diverso tempo nella zona di piazza Mercato. Sottrattasi ai presunti maltrattamenti del marito, da almeno dieci anni girovaga tra via Marina e piazza Garibaldi, rifiutando il ricovero presso strutture comunali. «Mamaluk ha bisogno di cure e assistenza psicologica - ha concluso Wurzburger- abbiamo sollecitato l' Asl a intervenire anche in modo coatto, così come prevede la legge per chi rifiuta le cure mediche. Probabilmente dopo l' intervento di questa mattina torneràa dormire alle torri aragonesi». L' unità mobile dell' assessorato alle Politiche sociali, presente al momento dello sgombero, nel luglio scorso ha sottoposto la questione al consolato tunisino, che si è detto disponibile a far rimpatriare la donna, qualora ce ne siano i presupposti. - ANNA LAURA DE ROSA

mercoledì 26 agosto 2009

BONIFICA TORRI ARAGONESI, WURZBURGER: RISPETTO PER MAMALUK

RIFIUTI: WURZBURGER, BONIFICA NON RISOLVE PROBLEMA TORRI


(ANSA) - NAPOLI, 26 AGO - "L'hanno chiamata la 'signora dei
topi': in realtà il suo nome è Mamaluk ed il problema delle
Torri Aragonesi non è di questi giorni ma lo denunciamo da
anni". Lo dice Gianfranco Wurzburger, assessore alla
Vivibilità della II Municipalità, a proposito della
derattizzazione e della disinfezione eseguita dall'Asia questa
mattina in via Marina, nel corso della quale è stata trovata
una donna tunisina di 46 anni.
"Non sarà certo la bonifica dello spazio occupato da
Mamaluk a risolvere il problema - continua Wurzburger - gli
interventi di pulizia fatti non si contano. Invece è necessario
tutelare la salute di ogni essere umano".
"Nel caso specifico della donna tunisina che
dispregiativamente e senza alcun rispetto - prosegue l'assessore
- viene chiamata 'la signora dei topi' non si tiene in
considerazione che ha subito ogni genere di sventura, che è
madre di figli in terra straniera, che è abbandonata a se
stessa".
"Più volte - conclude Wurzburger - abbiamo sollecitato
l'Asl ad intervenire anche in modo coatto, così come prevede la
Legge per chi rifiuta le cure mediche. Mamaluk ha bisogno di
cure e di assistenza socio-psicologica, questo è un caso da
'Trattamento Sanitario Obbligatorio'. Probabilmente dopo
l'intervento di questa mattina, Mamaluk tornerà di nuovo a
dormire alle Torri Aragonesi: è l'unica realtà che comprende,
é l'unica 'casa' che conosce. Spetta a noi lavorare,
congiuntamente, per evitare che ciò accada e che Mamaluk non
torni ad essere la 'signora dei topi'". (ANSA).