sabato 21 novembre 2009

RAID AL MERCATO: DISTRUTTI I GAZEBO DI NATALE

IL MATTINO 18/11/2009
L’allarme
Teloni tagliati e impianti elettrici rubati. La piazza abbandonata: sfregiate anche le statue

La municipalità sistema in piazza Mercato i gazebo per la vendita di prodotti natalizi e parte l’assalto. Nella notte tra lunedì e martedì sono stati tagliati diversi teloni dei nuovi stand e sono state divelte lampade e prese per la corrente elettrica. Sulla vicenda indagano gli agenti del commissariato Mercato guidati dal vicequestore Alberto Francini. Gli investigatori stanno cercando di individuare gli autori dell’atto vandalico e sopratutto di capirne le ragioni. Quello dei prodotti natalizi è, infatti, un mercato ancora opulento e proprio per questo fa gola a molti. Forse a troppi. E la piazza dove fu decapitato Corradino di Svevia resta uno dei bocconi più ghiotti. La zona, poi, è da mesi al centro delle iniziative della municipalità che sta cercando di rimettere ordine nell’are per poterla rilanciare. Per questo prima dell’estate fu deciso lo sgombero degli ambulanti che hanno trovato, poi, altre e diverse sistemazioni nei dintorni della piazza. Molti sono riusciti a fittare negozi e negozietti. Ma in vista delle festività natalizie l’amministrazione ha deciso di dare spazio alle loro attività creando dei gazebo dove saranno messi in vendita alberi di natale, decorazione, palle e palline, regali e regalini. Le richieste a quanto pare sono tante, una trentina, i posti già assegnati una ventina. L’iniziativa, quindi, ha incontrato il favore degli operatori commerciali. Ma il mercato è stato per decenni anche il regno dei parcheggiatori abusivi: a marzo i vigili urbani sono intervenuti per rimandarli a casa e lo hanno fatto con un blitz in grande stile. Dopo una mattinata di sgomberi gli uomini agli ordini del tenente Alfredo Marraffino denunciarono ottanta persone: tre parcheggiatori per associazione a delinquere e occupazione abusiva di suolo pubblico e 77 cittadini, proprietari delle macchine parcheggiate, per favoreggiamento. Ora gli inquirenti non escludono che gli atti vandalici messi a segno lunedì notte possano essere una ritorsione dei «guardamacchine» interessati a riconquistare la piazza. Ma non si tralascia, ovviamente, anche l’ipotesi del racket: nel caos dei clan che si contendono il territorio chiedere il pizzo è diventata un’iniziativa che tanti ritengono di poter prendere impunemente. E una nuova, seppur temporanea, impresa commerciale è sempre un obiettivo per gli estorsori: qualcuno potrebbe aver deciso di taglieggiare i venditori di Natale. La tangente da versare nelle vicinanze del 25 dicembre «per le famiglie dei carcerati», come dicono i taglieggiatori, è un classico del pizzo, uno dei pezzi forti dei clan che in questo modo continuano a strozzare qualsiasi iniziativa economica. Perché alla fine si tratta sempre e solo di questo, dell’impossibilità di far decollare una città , ordinata, libera dalla camorra, e capace di godere e far godere delle sue tante bellezze.
La municipalità
«Vandali, i commercianti non c’entrano»
«Nel taglio dei gazebo non c’è la mano della criminalità, né l’opposizione dei commercianti locali»: l’assessore della seconda municipalità, Gianfranco Wurzburger, non crede che dietro il raid del mercato ci sia la camorra, ma chiede alle forze dell’ordine di vigilare i nuovi stand per evitare nuovi atti teppistici. Che cosa è successo secondo lei? «È possibile siano entrati in azione i ragazzini del posto curiosi di sapere che cosa ci fosse dietro quei teloni». Nulla di grave, dunque? «Ovviamente quello di piazza Mercato non è un atto da giustificare: resta puro vandalismo, ma i commercianti ne sono estranei: erano e sono contenti delle installazioni che rendono la piazza più bella ed ordinata». Come intervenire? «Noi della seconda municipalità chiediamo la vigilanza dei gazebo che potrebbero essere ulteriormente danneggiati se non addirittura portati via. Questo ci sembra necessario ed urgente: ma non creiamo falsi miti e i soliti fantasmi su piazza Mercato e sul quartiere che invece ce la sta mettendo tutta per decollare». d.d.c.

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