
Dopo l’incendio di via Santa Chiara le polemiche: rischio sicurezza nell’area frequentata da migliaia di turisti - IL MATTINO 7 novembre 2009
L’ASSESSORE
Gianfranco Wurzburger, assessore alla vivibilità della II municipalità si è attivato per trovare una sistemazione a chi è rimasto senza casa
Le squadre dei vigili del fuoco hanno lavorato per tutta la notte. Sotto la pioggia battente, fino all’alba, alla ricerca delle cause del rogo devastante di via Santa Chiara. L’ipotesi di un corto circuito che si sarebbe generato all’interno di una delle stanze dell’appartamento al secondo piano del civico 41 dovrebbe trovare conferme in una relazione che questa mattina gli esperti stileranno e invieranno anche alla magistratura. Ma, al di là del lunghissimo sopralluogo, lo scenario di devastazione che ha interessato uno dei palazzi storici del centro di Napoli resta l’immagine più triste e nello stesso tempo eloquente. Insieme con gli appartamenti inceneriti dalle fiamme resta infatti il dramma di 70 persone che non hanno più la casa. È bastato il violentissimo incendio, sono state sufficienti meno di tre ore di guerra con il fuoco a compromettere l’esistenza di una decina di famiglie, che ora si ritrovano in una situazione che vede poche soluzioni all’orizzonte. Tra le prime istituzioni a mobilitarsi in loro favore c’è stata la seconda Municipalità. I suoi vertici - a cominciare dal presidente Alberto Patruno e dall’assessore alla Vivibilità, Gianfranco Wurzburger. I due si sono attivati per cercare soluzioni praticabili da offrire ai senzatetto, che sono 70. tra loro c’è una mamma con i suoi 11 figli. Proprio l’interessamento della municipalità è riuscito a ottenere per questa signora la promessa di una immediata sistemazione all’interno di una casa famiglia: ma la proposta è stata rifiutata dalla donna, che rivendica un alloggio. L'amministrazione comunale di Napoli si è fatta avanti, offrendo un contributo «una tantum» di 3000 euro rivolto comunque a tutti i nuclei familiari di via Santa Chiara che in seguito all’incendio hanno perso la casa. Molti, fortunatamente, sono riusciti a trovare una momentanea sistemazione presso l’abitazione di familiari o amici. Ma c’è chi - ed è appunto il caso della madre di 11 bimbi - è ancora ospitata presso la Municipalità. «Stiamo cercando di trovare un'alternativa valida per questa nostra concittadina - dichiara Gianfranco Wurzburger - magari, per i primi tempi, anche in un plesso scolastico. Un fatto è certo: nessuno dei 70 che hanno perso la casa verrà abbandonato». Intanto, dopo le fiamme, divampano anche le prime polemiche. «L’incendio nel fabbricato di Via Santa Chiara è da considerarsi un evento annunciato - dichiara il capogruppo dell’Udeur al Comune di Napoli, Ciro Monaco - in quanto la fatiscenza degli impianti e le precarie condizioni statiche di tanti fabbricati del centro antico cittadino continuano a destare allarme, proprio in ragione dell’alta densità abitativa che contraddistingue quest’area».
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