lunedì 24 novembre 2008

Sos per Sant’Agostino «Servono altri fondi»



Sant’Agostino Sos al governo: fondi scarsi




A ventotto anni dal terremoto, la chiesa di Sant’Agostino alla Zecca, versa nel completo degrado. Dopo una visita di alcuni parlamentari campani, partono due interrogazioni per chiedere fondi.




Erbacce sul tetto, opere trafugate, pavimento rotto Così la chiesa-gioiello a 28 anni dal terremoto




SILVIA PEPE Il tetto è ricoperto di erbacce, il portone di legno antico è andato in fumo in un incendio, i pavimenti sono dissestati. La chiesa di Sant’Agostino alla Zecca, a ventotto anni dal terremoto, si presenta ancora così: quasi completamente abbandonata, lavori di ristrutturazione a passo lento, un patrimonio nascosto inestimabile, oggetti e suppellettili di valore ormai da buttare. Il monumento, costruito nel XIII secolo per volontà di Carlo I d’Angiò, necessita di un restauro definitivo oltre al rifacimento della facciata, del chiostro e del campanile. Per sollecitare il recupero, nel ’98, è nato il comitato di Sant’Agostino alla Zecca. Cittadini e abitanti del quartiere Pendino ma anche esponenti della politica e della cultura hanno aderito al progetto: qualche giorno fa il ministro Bondi ha annunciato un finanziamento di un milione e 600 mila euro per portare a termine l’opera. Ma il comitato rilancia. Quel denaro non basta. E ieri, nel giorno del ricordo del terremoto, ha organizzato insieme con il Comune una visita guidata per un gruppo di parlamentari per fare loro scoprire i tesori della chiesa. Con un Cicerone d’eccezione, monsignore Vincenzo De Gregorio, direttore del conservatorio di San Pietro a Majella. «Negli ultimi trent’anni la chiesa è stata molte volte depredata – dicono Gianfranco Wurzburger e Salvatore Castiello, esponenti del comitato – la maggiore parte dei dipinti e dei preziosi arredi è in deposito ma non sappiamo quanto e cosa sia sparito in tutto questo tempo. E vi sono alcuni lati oscuri sulla vicenda di questa chiesa». Ai parlamentari Teresa Armato, Maria Fortuna Incostante e Salvatore Piccolo (Pd) e Marcello Di Caterina (Pdl) viene così spiegato che alcune sezioni del monumento, chiostro e campanile, non sarebbero più di proprietà del Fec (Fondo edifici di Culto) ma di un privato. Dell’atto di vendita, però, non si è trovata nessuna traccia. Il comitato comunque pare abbia trovato nuovi alleati. Le senatrici Incostante e Armato hanno ribadito la loro volontà di presentare una interrogazione a Palazzo Madama perché si aumenti il budget di spesa per il restauro. «Il salvataggio del monumento – spiega la Armato – rappresenterebbe anche un mezzo per la riqualificazione di tutto il quartiere». E Di Caterina, annunciando la sua intenzione di rivolgersi alla Camera per un incremento dei fondi, punta però il dito contro il Comune che non sarebbe riuscito a sfruttare i 220 milioni di euro messi a disposizione dell’Unione europea per il recupero di tutto il centro storico: «A dicembre verranno gli ispettori dell’Unesco, rischiamo di perdere quel posto d’onore che ci è stato riservato come patrimonio dell’umanità».

DECUMANI: piano traffico per Natale

Il piano traffico ai Decumani luci e ombre nel primo test

Repubblica — 23 novembre 2008 pagina 4 sezione: NAPOLI
Vietato voltarsi, letteralmente. Il cuore dei Decumani è una compatta muraglia umana di turisti, famiglie, passeggini e zaini quando, alle 16, scatta il primo "senso unico" per i pedoni. Qualche migliaio di persone vengono rigorosamente "invitate" - così recita l' ordinanza entrata in vigore ieri - ad entrare da via San Biagio dei Librai o da via Benedetto Croce e a salire lungo via San Gregorio Armeno. Una strada "obbligata" che segue tuttavia il corso della vecchia passeggiata. Ma il test dura appena 25 minuti, il tempo di allentare la pressione: tra le proteste dei commercianti, il borbottìo dei residenti. E la sorpresa divertita, o appena irritata, dei visitatori in gita tra caldarroste e pastori. «Sembra un videogioco, non l' avevo previsto», sorride Lucia, 30 anni, insegnante, da Catania. Mentre Angelo, 50enne di Viterbo, non la prende con filosofia: «Ma questa cosa è illegale, dovrei rifare tutto il giro per prendere quel presepe?». Debutta tra luci e ombre il piano natalizio per i Decumani. Il senso unico per i pedoni replica - sempre che il contesto ne determini la necessità - oggi. Giovanni Spagnuolo, il dirigente del Servizio Protezione del Comune di Napoli che ieri ha curato il primo via al test continua a spiegare a tutti che si tratta «di pochi minuti di sacrificio» e commenta: «Sapevamo che l' esperimento sarebbe stato mal digerito in prima battuta. I commercianti temono di essere penalizzati, ogni bancarellaro vorrebbe che la folla fosse libera di passare in salita e in discesa davanti alla sua merce. Ma sono le esigenze della sicurezza a dettarcelo, di volta in volta». Intanto, aspettando il blitz dei vigili che nel giro di 48 ore dovrebbe definitivamente sanzionare i clandestini e ridurre le occupazioni di suolo pubblico, lungo i Decumani continua a scorrere un contenuto caos. I vigili che chiudono un occhio sugli automobilisti che violano la Zona a traffico limitato; l' associazione degli artigiani ancora non ha fornito l' elenco dei 75 venditori ufficiali, in base al quale poter intervenire sui clandestini. E l' assessore Gianfranco Wurzburger della Municipalità lamenta l' assenza di una autentica cabina di regia tra caschi bianchi, protezione civile e volontari. «Occorre assolutamente un maggiore coordinamento tra le forze in campo - sottolinea Wurburger - Ma questo primo giorno ha dato buoni risultati, quasi tutto è andato bene». In quel "quasi" c' è la cronaca di una giornata particolare. Ore 11 di ieri. Una dozzina di ambulanti abusivi cercano di spacciare cd contraffatti e finte griffe prima che scatti il sequestro della polizia municipale, inviata dal generale Luigi Sementa alla tolleranza zero: vengono sequestrati un centinaio di oggetti. Dopo 20 minuti, ecco un altro extracomunitario stendere il suo lenzuolo con nuovi capi. Ancora: decine di auto e di scooter, incuranti della Ztl, alla postazione di filtro dei vigili urbani declinano un generico "residente" e passano nell' area pedonale. Accade anche, come in piazza Miraglia, che alcuni agenti siano più infllessibili: ma anche lì il raggiro è presto trovato. Tanti al volante delle auto penetrano da via Duomo verso via Anticaglia (dove non c' è la postazione di blocco dei vigili), deviano per via Atri e sbucano su via Tribunali, 30 metri più avanti del presunto filtro dei vigili, passando dinanzi ad un' altra postazione di vigili. E costoro, convinti che quelle auto abbiano già passato un controllo, preferiscono non bissare la richiesta per non bloccare la viabilità. Infine, ciliegina sulla torta, ecco le solite pattuglie di cittadini incivili a gettare sacchetti di immondizia in pieno giorno dinanzi al sagrato della chiesa del Purgatorio ad Arco, via Tribunali. Una macchia subito segnalata dall' assessore Gennaro Mola e rimossa da una squadra di operatori dell' Asìa. «Ho dato disposizioni agli agenti di sottoporre a rigoroso controllo quell' angolo: ora occorre anche qualche sanzione», puntualizza Mola. In compenso, la città prova a guadagnare punti con la presenza discreta e accogliente di due vigilesse-interpreti che da ieri, su iniziativa del comandante Sementa, stazionano in piazza San Domenico Maggiore: una tenente laureata in Lingue all' Istituto Orientale ed una agente rispondono in inglese, francese e spagnolo. C' è aria di speranza, alla fine. Vuoi vedere che sarà «una buona stagione per San Gregorio Armeno»? Recessione permettendo. Lo dice anche l' artigiano preferito dai ministri, Genny Di Virgilio: «Per essere il penultimo week-end di novembre, è andata bene. Da noi è stata richiestissima la statuina di Obama: 30 esemplari contro i 15 di Berlusconi». Più turisti, e pizzerie strapiene. Qualche locale ieri chiamava addirittura le prenotazioni dei clienti via megafono, su via Tribunali. Peccato che qualche retaggio della crisi rifiuti ancora danneggi il turismo. Lo racconta Enzo Albertini, il presidente di Napoli Sotterranea: «L' affluenza da settembre e ottobre è andata molto bene, e un novembre così non si vedeva da anni. Tuttavia, dopo alcuni improvvidi e falsi servizi sulle cavità di Napoli ricoperte di rifiuti, io ho avuto un sacco di problemi con i turisti. La scorsa settimana, gli studenti di 2 istituti superiori di Firenze si rifiutavano di scendere: "Napoli fa schifo anche sotto, hanno tolto l' immondizia da sopra e l' hanno gettata nei sotterranei". Ovviamente si sono ricreduti solo dopo». - CONCHITA SANNINO

domenica 23 novembre 2008

Sant'Agostino alla Zecca

Repubblica — 22 novembre 2008 pagina 9 sezione: NAPOLI
C' è un milione di euro per Porta Nolana, dove il mercato del pesce è fermo da mesi, dopo la chiusura per l' intervento della magistratura, una breve e parziale riapertura e la scoperta che i lavori effettuati non erano sufficienti a restituire l' attività agli operatori. Il Consiglio provinciale ha approvato un ulteriore stanziamento di 500 mila euro ai 500 mila già previsti per la riqualificazione dell' area tra via Carmignano e via Soprammuro, sulla scorta di un emendamento presentato dall' opposizione. La cifra verrà trasferita non al Comune, ma direttamente alla seconda Municipalità (Avvocata Montecalvario) per gli interventi necessari alla riapertura del mercato. «Non ci sono più alibi, ora. Bisogna chiedere subito il dissequestro al magistrato e avviare un percorso concreto per creare una grande opportunità per gli operatori commerciali, ma anche per i cittadini residenti. Questo quartiere è stato per troppo tempo ignorato dall' amministrazione comunale. Speriamo che cominci una nuova stagione». Una nuova stagione, poco distante da lì, comincia per Forcella. Domani, nel ventottesimo anniversario del terremoto del 1980, un gruppo di parlamentari visiterà i tesori della chiesa di Sant' Agostino alla Zecca, su iniziativa dell' assessorato di Laudadio e del comitato per la tutela e la salvaguardia della chiesa. Nei giorni scorsi il ministro Bondi ha annunciato uno stanziamento di 1 milione e 600 mila euro per il restauro del tetto e della facciata. «Ma servirà un impegno dopo la sua riapertura», dicono Wurzburger e Castiello, membri del comitato. All' esterno ci sarà un salvadanaio. «Non aspettiamo soldi, ma messaggi di impegno da parte dei parlamentari campani».

sabato 22 novembre 2008

DECUMANI: dispositivo per Natale

NATALE: NAPOLI; WURZBURGER, PER DECUMANI PIU' COORDINAMENTO

(ANSA) - NAPOLI, 22 NOV - "Questa mattina è partito il
nuovo dispositivo di traffico ai decumani; Abbiamo potuto
verificare insieme con l'assessore Mola ed il presidente della
II Municipalità, Alberto Patruno, che è andato quasi tutto
bene, ma occorre maggiore coordinamento - dice Gianfranco
Wurzburger
, assessore alla Vivibilità della II Municipalità di
Napoli - sicuramente servono dei correttivi, soprattutto nel
tratto di via San Biagio dei Librai lato via Duomo, dove molte
autovetture tentano di immettersi nell'area pedonale da via del
Grande Archivio". "Inoltre - continua Wurzburger - bisogna che
ci sia un unico soggetto che coordini gli uomini della
Protezione civile, gli agenti della Polizia locale e gli
operatori sanitari. Non è possibile che non ci sia una cabina
di regia".
"Bisogna individuare - conclude Wurzburger - un unico
dirigente del Comune di Napoli che possa coordinare tutte le
forze messe in campo per l'attuazione del dispositivo di
traffico e confidare nel rispetto della segnaletica e delle
regole da parte della cittadinanza".(ANSA).

San Biagio dei Librai: Fiera di Natale

NATALE:NAPOLI;POCA GENTE,NO SENSO UNICO PEDONI A VIA PRESEPI

(ANSA) - NAPOLI, 22 NOV - Doveva scattare oggi il senso unico
pedonale a San Gregorio Armeno, la strada dei presepi di Napoli,
per evitare le resse degli anni scorsi: il provvedimento però
non è partito. Non c'era tanta gente, complice il freddo e
probabilmente la crisi economica. L'iniziativa è stata dunque
rinviata.
A San Gregorio Armeno ma anche nella zona dei Decumani, è
scattata comunque oggi la pedonalizzazione prevista per il
periodo natalizio. La disposizione, entrata in vigore oggi,
dalle ore 10 alle ore 24, sarà attuata fino al 6 gennaio
prossimo. Sul posto anche i volontari della Protezione civile
con l'obiettivo di accompagnare gruppi di turisti che arrivano
in città attraverso percorsi pedonali protetti.
"E' stata la scarsa affluenza turistica a non far partire
l'isola pedonale. Se ci sarà aumento delle presenze potrebbe
iniziare questo pomeriggio. A deciderlo sarà il comandante
della Polizia municipale, come disposto dall'ordinanza
sindacale", spiega Gianfranco Wurzburger, assessore alla
Vivibilità della II Municipalità di Napoli.(ANSA).

venerdì 21 novembre 2008

Sant'Agostino alla Zecca: apertura straordinaria

BENI CULTURALI: VISITA PARLAMENTARI A S.AGOSTINO ALLA ZECCA

(ANSA) - NAPOLI, 21 NOV - Domenica prossima, 23 novembre, a
28 anni dal terremoto dell'80, un gruppo di parlamentari
campani, rivedranno i tesori di Sant'Agostino alla Zecca.
L'iniziativa, nata per iniziativa congiunta dell' assessorato al
Centro Storico del Comune di Napoli ed il Comitato per la tutela
e la salvaguardia di S. Agostino alla Zecca, vuole essere l'
occasione per far ammirare il monumento trecentesco in fase di
restauro. "La cooperazione tra Comune, Municipalità, Regione
e Governo - dichiara l'assessore al centro storico del Comune di
Napoli Felice Laudadio - è l'elemento essenziale per la
riqualificazione del Centro Storico. Decisivo in tale contesto
é l'apporto delle associazioni. L'esperienza di Sant'Agostino
alla Zecca, testimonia la necessità costante di sinergie
istituzionali e forte e costruttiva partecipazione".
Dopo l'annuncio dato, nei giorni scorsi, dal ministro Bondi
dello stanziamento di un milione e 600mila euro dal Governo per
completare i lavori del tetto e della facciata, il Comitato di
S. Agostino alla Zecca, infatti, rilancia. "Continuiamo la
nostra battaglia e come lo scorso anno riapriamo la chiesa per
un giorno. il 23 novembre che per la nostra chiesa ha
significato la chiusura e l' abbandono" dichiarano Gianfranco
Wurzburger
e Salvatore Castiello del Comitato. "La visita
guidata riservata ai parlamentari campani è un modo per dire
che S. Agostino merita attenzione e la aspetta da quasi 30
anni".
"E' vero - proseguono Wurzburger e Castiello - c`é stato lo
stanziamento da parte del Governo centrale, ma come Comitato,
lavorando da oltre quindici anni sul territorio, sappiamo bene
che non basta. Dopo i lavori - che aspettiamo siano solleciti e
curati - c'é da occuparsi della chiesa. La riapertura non
significa aver risolto la tutela del monumento trecentesco.
Dobbiamo tener viva l'attenzione dei parlamentari campani da
adesso in poi". Domenica, alle ore 11, in via Sant'Agostino
alla Zecca - rione Forcella la visita sarà guidata da mons.
Vincenzo De Gregorio, abate della Cappella del Tesoro di San
Gennaro. (ANSA).

domenica 16 novembre 2008

Sant’Agostino alla Zecca per il restauro 1,6 milioni


Il piano del governo: riaprire la chiesa entro il 2009


L’invito
Il Comitato al ministro dei Beni culturali: venga a vedere il cantiere


GERARDO AUSIELLO - IL MATTINO - Un milione e 600mila euro. È la cifra stanziata dal governo Berlusconi per il restauro della storica chiesa di Sant’Agostino alla Zecca, chiusa da 28 anni. I fondi serviranno per completare i lavori del tetto e della facciata, pesantemente danneggiati dal terremoto del 23 novembre 1980. Da allora è iniziato il calvario del tempio, uno dei più belli di Napoli, la cui ristrutturazione è andata avanti a singhiozzo per mancanza di finanziamenti e lungaggini burocratiche. Fino alla decisione di questi giorni del premier Silvio Berlusconi e del ministro Sandro Bondi, che si sono impegnati per l’imminente riapertura. «Siamo lieti - hanno spiegato giovedì durante la visita in città - di poter contribuire al recupero di un luogo così significativo per i napoletani». Non è escluso, inoltre, che lo stesso Bondi possa tornare all’ombra del Vesuvio nei prossimi giorni per seguire le operazioni di restyling che dovrebbero concludersi nel 2009: a spingere per il sopralluogo dell’esponente del governo e di una delegazione di parlamentari è il Comitato Sant’Agostino che fin dall’inizio segue le sorti della chiesa immersa nel degrado. Sono in corso contatti con la sovrintendenza e il ministero dei Beni culturali per tenere l’iniziativa proprio il 23 novembre, giorno dell’anniversario del terremoto dell’80. «Le dichiarazioni di queste ore ci confortano - spiegano Salvatore Castiello e Gianfranco Wurzburger, promotori del Comitato che ha anche realizzato un gruppo su Facebook - Speriamo che non passi troppo tempo per rivedere aperta Sant’Agostino e che si provveda contestualmente alla sua vigilanza, cura, pulizia. La gente di Forcella ha bisogno di segnali attendibili di vicinanza da parte del governo, di concretezza e rinascita del territorio. Tutelare i monumenti può essere una risorsa per Forcella. Puntiamo sulla cultura, la vera svolta per Napoli». Nel corso degli anni la chiesa si è trasformata in un cantiere: è infatti impossibile entrare dall’ingresso principale, bisogna salire in ascensore da un portone del corso Umberto. È un cantiere dal quale da tempo sono state tolte le opere d’arte superstiti trasportabili. Restano gli affreschi di Giacinto Diano, il pulpito in marmo di Porto Venere e ancora le tombe del musicista settecentesco Niccolò Jommelli e del servo di Dio, Giovan Battista Jossa, usciere del Tribunale ai tempi di Murat. Il finanziamento dell’esecutivo non basterà, invece, per il restauro del campanile e delle catacombe, dove c’è la cripta con le ossa venerate (come si faceva alle Fontanelle) e dove negli anni Ottanta furono trovate armi dei clan della camorra. Intanto sul Filangieri le acque restano agitate dopo lo scontro a distanza tra Bondi e il sindaco Rosa Russo Iervolino. «Il museo, di proprietà degli eredi Filangieri - spiega l’assessore comunale alla Cultura Nicola Oddati - è chiuso al pubblico dal ’99 ma è considerato a tutti gli effetti un bene della città». Così l’Amministrazione stanzia annualmente un contributo di 200mila euro per il personale e la sorveglianza della struttura. Il problema è che il cronologico dei pagamenti procede a rilento a causa della scarsa liquidità dell’ente (da qui l’invito del primo cittadino al ministro Giulio Tremonti a sbloccare i 100 milioni di euro previsti per Palazzo San Giacomo) e il ritardo accumulato è di circa un anno e mezzo. «Nei prossimi giorni concederemo al conte Gianpaolo Leonetti, direttore del Filangieri, un’anticipazione di 60mila euro sulla somma dovuta. Siamo poi in attesa che la Regione approvi il progetto di ristrutturazione del museo grazie ai fondi europei. Così potrà essere nuovamente visitabile».

venerdì 14 novembre 2008

BATTAGLIA VINTA!!!


BENI CULTURALI:COMITATO,VINTA BATTAGLIA PER S.AGOSTINO ZECCA

(ANSA) - NAPOLI, 14 NOV - "C'é l'annuncio ufficiale: il
ministro Bondi ieri a Napoli ha annunciato l'impegno del Governo
allo stanziamento di fondi per il restauro della chiesa di S.
Agostino alla Zecca. Come 'Comitato S. Agostino' non possiamo
che esultare perché la nostra battaglia sembra vinta": è il
commento di Salvatore Castiello e Gianfranco Wurzburger che
dalla chiusura della storica chiesa trecentesca avvenuta nel
1980, a seguito del terremoto, sottolineano di aver avviato
"una battaglia senza fine per la riapertura del monumento".
Il comitato, costituitosi all'indomani della chiusura della
chiesa di Forcella, ha avviato diverse proteste: da cartoline
spedite all'allora ministro Buttiglione per sensibilizzare
l'opinione pubblica, a plotter trilingue (italiano, inglese e
napoletano) che spiegavano la storia della chiesa a turisti e
passanti per sollecitare un'offerta-simbolo per la riapertura
del monumento.
"Le dichiarazioni del ministro Bondi ci confortano. Speriamo
che non passi troppo tempo per rivedere aperta S. Agostino e che
si provveda contestualmente alla sua vigilanza, cura, pulizia:
la gente di Forcella - dicono Castiello e Wurzburger - dopo
tutti questi anni ha bisogno di segnali attendibili: segnali di
vicinanza da parte del Governo centrale, segnali di concretezza
e di rinascita per il territorio. Ma anche di attenzione alla
salvaguardia del suo patrimonio da cui può derivare anche una
vera e propria rinascita del quartiere: tutelare i monumenti
può essere una risorsa per Forcella.
Puntiamo sulla cultura, la
vera svolta per Napoli". (ANSA).

mercoledì 5 novembre 2008

Via Marina lite tra Comune e impresa

Repubblica — 02 novembre 2008 pagina 7 sezione: NAPOLI

Una perizia che manca, un visto della sovrintendenza e pagamenti in ritardo. Nuovo giallo per il cantiere di via Marina, con una pesante denuncia dalla ditta capofila dell' Ati che ha vinto l' appalto. «Aspettiamo da luglio una perizia, con il visto della sovrintendenza e dell' Anm per portare avanti i lavori, una perizia costata 400 mila euro, ma non arriva, come non arrivano i pagamenti. Così rischiamo di perdere i fondi europei che scadono a fine anno». è duro William Di Cesare, l' imprenditore romano a capo del grande cantiere di via Marina. Di Cesare chiede al Comune un risarcimento danni di 12 milioni di euro. «Non è una cifra casuale - spiega l' imprenditore - ma è il conto matematico delle mancate contabilizzazioni, dei fermi di cantiere, della mancata produzione». Palazzo San Giacomo minimizza, anche perché per i fondi europei c' è una proroga fino a febbraio 2009, dicono fonti vicine al Commissario per il traffico. «E poi non è possibile consegnare subito tutte le aree, altrimenti si blocca la città - spiega Gianfranco Wurzburger, assessore alla Viabilità della II Municipalità - . Per quanto riguarda i pagamenti la ditta che lavora in via Marina ha già ricevuto tre avanzamenti dei lavori per un milione e 400mila euro e a giorni avrà il quarto; ci sono ditte che il Comune di Napoli paga addirittura dopo 18 mesi». Di Cesare risponde con un appello al presidente degli industriali napoletani: «Non è una buona motivazione dire che le altre ditte vengono pagate dopo un anno e mezzo, perché se è vero è da denunciare pubblicamente. Per legge il pagamento deve essere a trenta giorni». Per ora il cantiere va avanti. «Ma tra un mese avremo finito e allora che succederà se non arriva l' ok della Soprintendenza e il Comune non ci consegna le aree?».

Via Marina, stop ai lavori: lite ditta-Comune


A rischio il completamento del restyling. In via Colombo pedone travolto e ucciso da un motociclista invalido


IL MATTINO - 01.11.08

FABIO JOUAKIM I mezzi della ditta, ieri mattina, lavoravano regolarmente ai marciapiedi. Ma il futuro è nero. L’Ati di imprese che sta operando in via Marina, capeggiata dalla Di Cesare, chiede al Comune circa 12 milioni di euro di danni per i mancati introiti. E manca ancora un enorme tratto di strada all’appello, nonostante il termine degli interventi fosse previsto ormai da un pezzo: le aree sono state consegnate già a giugno del 2007. Intanto un’altra tragedia della strada è avvenuta in serata in via Cristoforo Colombo: vittima un pedone di 67 anni travolto da uno scooter il cui guidatore - un invalido - ora è ricoverato in gravissime condizioni al Loreto mare. L’anziano, Salvatore Greco, stava attraversando e si trovava sulla corsia preferenziale quando è stato travolto dal mezzo guidato da un centauro sui 30 anni proveniente dal centro e diretto verso Portici. È stato subito chiaro che per Greco, napoletano residente a San Giorgio a Cremano, non c’era niente da fare. Preoccupanti le condizioni dell’investitore, politraumatizzato, che non aveva documenti addosso. Dai primi rilievi degli agenti della polizia municipale risulterebbe che il pedone (forse diretto alla fermata del bus per rientrare a casa) non stava attraversando sulle strisce e che il motociclista, un invalido, non procedeva affatto a velocità sostenuta. Ma le indagini continuano. Tornando a via Marina, c’è il serio rischio che i lavori non vengano completati entro la scadenza prevista del 31 dicembre, con l’Unione europea che potrebbe riprendersi i fondi non impiegati. Nonostante l’appello del sindaco Rosa Russo Iervolino, che due settimane fa aveva chiesto una rapida risoluzione della vicenda, considerata l’importanza per i napoletani - e per chi arriva dalla provincia - di un asse viario strategico come via Marina, mancano ancora i lavori alle corsie ordinarie e alla preferenziale nel tratto via Duomo-Carmine e la riqualificazione della zona di Portosalvo. Nella telenovela cominciata quasi due anni fa, e della quale non si intravede ancora la soluzione, le posizioni sono ben definite. Da un lato le imprese, con il capofila William Di Cesare che sottolinea: «Tra due settimane finiremo la lavorazione ai marciapiedi, e non sappiamo in seguito dove dovremo intervenire. Il Comune non ci consegna le aree». Così, continua Di Cesare, «c’è il rischio che non vengano rispettate le scadenze. E se fino ad ora c’è la copertura finanziaria, figuriamoci dopo il 31 dicembre, con il rischio che l’Unione europea si riprenda i fondi non impiegati». Gianfranco Wurzburger, assessore della seconda municipalità, non nasconde la sua sorpresa. «So che sono stati ottenuti due mesi di proroga - dice - perché si tratta di lavori in stato di completamento. E comunque non credo che l’impresa debba lamentarsi troppo, visto che è l’unica che viene pagata dal commissario straordinario entro 45 giorni, rispetto ai diciotto-ventiquattro mesi delle altre imprese che lavorano con il Comune».