giovedì 23 dicembre 2010
SANITA': PD CAMPANIA, NO CHIUSURA GINECOLOGIA ANNUNZIATA
giovedì 30 settembre 2010

Chiesa di Corradino, i residenti: tre proposte per liberarla
In affitto la chiesa di Corradino, protesta a piazza Mercato
venerdì 13 agosto 2010
Più sicurezza in via Marina
Repubblica — 29 luglio 2010 pagina 9 sezione: NAPOLI
giovedì 12 agosto 2010
Le vite invisibili del Parco Marinella
Decine di immigrati vivono tra rifiuti e liquami nelle baracche senza bagni né acqua allestite all'ingresso della città, nell'area a ridosso del porto dove dovrebbe sorgere uno spazio verde. E nessuno interviene
di CRISTINA ZAGARIA - REPUBBLICA 12 agosto 2010Trentamila metri quadrati, tra via Amerigo Vespucci e i Cantieri del Mediterraneo, tra la città e il porto. Ci sono almeno 20 baracche, ognuna bi-familiare, senza bagno, elettricità o acqua. Anche se non sono costruzioni improvvisate. Sono case costruite lentamente, con le verandine, i tetti di lamiera, le tende, i letti. Trentamila metri quadri, all'ingresso della città, in cui sta crescendo silenziosa una baraccopoli.
L'ultima relazione dei servizi sociali del Comune è di giugno. La II Municipalità aveva individuato un nucleo di famiglie rom. I servizi sociali avevano censito 14 famiglie. Ora sono quasi il triplo. La maggior parte sono rom e vengono dalla città di Calarasi. "Abitavamo a Ponticelli, in via Malibran, siamo arrivati qui da due settimane, c'è anche nostro zio e i miei cugini, io chiedo l'elemosina alla Stazione... ", comincia a raccontare Luana, 9 anni, ma interviene subito una donna, forse sua madre, che la fa entrare nella baracca. Anche gli altri bambini corrono a nascondersi. Ce ne sono tanti. Alcuni piccolissimi. "Lasciateci in pace. Altrimenti vengono a cacciarci. Non diamo fastidio a nessuno", dice una donna. Un cane giallo le scodinzola tra le gambe e anche lei scompare in un casotto con la tenda blu. Le case di lamiera e cartoni sono schiacciate contro il muro che delimita i confini con il porto, nascoste da alti cespugli bruciati dal sole. Un neonato dorme in un passeggino senza ruote, trasformato in culla. Su un tavolo quattro wurstel, pane e una bottiglia di coca cola. Per terra vecchi abiti, decine e decine di scarpe.
Proprio all'ingresso del ghetto, dal lato del mercato ittico, c'è un cumulo di paia di scarpe, tutte da uomo, molte ancora con i cartellini, sono fuori moda, ma sembrano nuove. A pochi metri dalla fila di baracche, tra le sterpaglie, un ombrellone blu e una pompa: una ragazza nera si sta lavando i capelli. E quasi al limite con il parcheggio, che affaccia sulla strada, un'altra baracca con un ragazzone di colore sdraiato su una brandina che dorme, con una sigaretta spenta tra le labbra. Accanto a lui un bimbo in fasce in un cestino. "Io sono nigeriano, la madre è rumena. La madre sta lavorando", blatera il nero e poi fa capire che non vuole essere infastidito.
Il caldo amplifica l'odore di pesce, immondizia, fogna che affoga il campo abusivo. A poca distanza un capolinea di bus. Da un lato i tir che entrano e escono dal porto, dall'altro il traffico lento d'agosto di chi arriva in città.
"La notte accendono fuochi e si lavano tutti nudi davanti alle baracche con secchi d'acqua. Ci sono tantissimi bambini piccoli, spesso da soli, che vivono in condizioni igieniche che sarebbero scandalose anche per uno zoo", dice Ermina F. che abita nel palazzone di fronte al ghetto, proprio sopra il bar "Ciottolo".
Il parco è stato sottoposto a sequestro giudiziario a marzo 2008 per la mancata messa in sicurezza e per insalubrità. Ma il sequestro, ad oggi, consiste solo in recinzioni arrugginite e qualche nastro rosso. L'area, che si continua a chiamare "Parco" e che nei progetti del Comune dovrebbe diventarlo, è terra di nessuno. Il Parco della Marinella, infatti, rientra tra i 649 beni sul territorio campano disponibili al federalismo demaniale. A inizio luglio, il vicesindaco Tino Santangelo ha scritto al demanio, chiedendo di anticipare i tempi per il passaggio di proprietà dallo Stato al Comune. Ma, ad oggi, Palazzo San Giacomo non ha ottenuto risposta.
E così nella terra che non è quasi più del Demanio e non è ancora del Comune, nel 2006 è stato trovato morto un canadese, nel 2008 un ghanese è stato ammazzato con una pugnalata allo stomaco e gettato in un tombino, qualche settimana dopo un marocchino è stato sequestrato, malmenato e rapinato, nell'estate del 2008 è stata scoperta una fabbrica clandestina di pesce essiccato gestita da una donna bulgara. E ora c'è il ghetto. Il limbo degli invisibili. "La storia di questo parco dura da oltre 10 anni - racconta Gianfranco Wurzburger, assessore della II Municipalità - e fino a quando non ci sarà il passaggio di proprietà dal demanio al Comune è tutto fermo, perché gli sgomberi costano. Se l'area continua ad essere abbandonata non si risolve mai niente. Bisogna intervenire e presto. Gli immigrati hanno bisogno di accoglienza e i napoletani hanno diritto al loro parco".
venerdì 2 luglio 2010
Piazza GAribaldi senz'acqua: scavo metronapoli danneggia condotta idrica
lunedì 31 maggio 2010
Piazzetta Trinchese parte il restyling benedetto da Sepe
Via ai lavori di ristrutturazione nell’area di piazzetta Trinchese, una delle aree più degradate di Forcella. Un piccolo evento per gli abitanti del quartiere, al quale ha fatto sentire la sua vicinanza anche il cardinale Sepe, che ha benedetto i lavori. Soddisfazione è stata espressa anche dalla Municipalità. «Finalmente una ristrutturazione a Forcella», plaude l’assessore alla Vivibilità della Seconda Municipalità, Gianfranco Wurzburger, all’avvio dei lavori di ristrutturazione dello stabile in piazzetta Trinchese. «Forcella ha bisogno di segnali come questi - prosegue Wurzburger - il quartiere ha bisogno di un «volto nuovo» all’insegna della legalità e della trasparenza: ben venga quindi che i lavori siano il segnale della rinascita che da tempo attendiamo inquesta zona della città». «La presenza del cardinale – proseguono l’assessore alla Vivibilità Gianfranco Wurzburger e il consigliere Salvatore Castiello – ancora una volta nel nostro quartiere è un segno di viva speranza ad andare avanti e a credere in un riscatto possibile. Non possiamo dire altrimenti delle istituzioni centrali». Wurzburger punta il dito su Palazzo San Giacomo e spiega anche il perchè: «Aspettiamo l’assessore al Patrimonio D’Aponte che, da agosto scorso, aveva promesso di liberare Forcella dai ponteggi del terremoto del 20 novembre 1980. Siamo ancora in attesa di un suo intervento, nonostante le nostre molteplici sollecitazioni, purtroppo vico Croce Sant’Agostino e vico Tarallari sono ancora chiusi tra i tubolari a sostegno di due immobili di proprietà comunale». «Ancora una volta – conclude il consigliere della Municipalità, Salvatore Castiello - dobbiamo sottolineare che se non ci fosse stato il sollecito intervento del Capitolo della Chiesa Cattedrale, i cittadini di Forcella non avrebbero visto iniziare un restyling nel loro quartiere: Forcella resta sempre e solo teatro di chiacchiere elettorali e raramente punto di partenza di una vera rinascita per chi ha il dovere di amministrare questa città».
venerdì 9 aprile 2010
SUK - PIAZZA GARIBALDI
giovedì 8 aprile 2010
Crolla balcone, paura in via Depretis
La tragediaL’appello della moglie del 70enne ucciso da una moto in via Vespucci
Napoli, parassiti-killer: abbattute le palme
mercoledì 24 febbraio 2010
Napoli, palme da abbattere Nuovi interventi contro il «punteruolo rosso»
L’asessorato all’Agricoltura nella delibera, indica una serie di prescrizioni ai Comuni della Campania e anche ai propritari delle palme, per razionalizzare i piani di abbattimento e cura e l’eventuale piantumazione di nuove essenze. A Napoli la situazione è particolatrmente grave, e gli abbtimenti delle piante continuano. Da Fuorigrotta alla Villa comunale, ma anche su via Marina.
«Il decreto della Regione a proposito del punteruolo rosso che infesta molte delle palme cittadine è sicuramente un fatto positivo ma le nostre sollecitazioni agli organismi competenti risalgono al 12 novembre scorso».
Così Gianfranco Wurzburger, assessore alla Vivibilità della II Municipalità. «In quella data abbiamo scritto una lettera - spiega - nella quale testualmente chiedevamo a margine della ripresa dei lavori di riqualificazione di via Marina, specificatamente del tratto di marciapiede compreso tra via Catari a S. Eligio e piazza Carmine, di procedere alla rimozione delle palme ormai ammalate e infette dal punteruolo rosso».
«Sarebbe stato un controsenso riqualificare tali aiuole, lasciando inalterato lo stato delle essenze arboree che, oltre ad essere ammalate, erano esteticamente sgradevoli - conclude - Giunge, perciò, a proposito il decreto nel quale si specifica in maniera inequivocabile la gravità della malattia delle nostre palme».
martedì 23 febbraio 2010
Bene decreto su punteruolo rosso!
sabato 6 febbraio 2010
Scoppia la "guerra dei cassonetti


mercoledì 27 gennaio 2010
Testimoni della legalità
ASSESSORE TRA I PELLEGRINI
Gianfranco Wurzburger dal 1987 va a Lourdes. Un passato e un presente in politica; un passato e un presente con l’Opera napoletana pellegrinaggi. La sua presenza a Lourdes inizia per caso, poi "l’innamoramento" e il desiderio di tornarci sempre, anche più volte durante l’anno, per rinnovare l’incontro con Maria, per "ricaricarsi" alla Grotta di Massabielle. Neo-assessore alla vivibilità alla II Municipalità di Napoli, riesce a conciliare l’impegno politico con la presenza a Lourdes. «Sin da ragazzo», dice, «ho avuto una formazione da cattolico impegnato in politica. I miei percorsi politici si sono basati sugli insegnamenti di don Sturzo e De Gasperi: essere sempre al servizio del prossimo e lavorare concretamente per restituire, nel mio caso, vivibilità alle strade, ai quartieri, alle famiglie, alla città. Non è semplice lasciare la propria attività politica e istituzionale, staccare con tutti quelli che ti contattano per cercare un aiuto, un sostegno, un intervento nel proprio quartiere. Ma è importante creare un momento tutto proprio, per ritrovare il contatto con la Madonna e con Lourdes».
"Tenere le lampade accese": è il tema del pellegrinaggio a Lourdes di quest’anno. Un invito a mantenere accesa la luce della speranza anche a Napoli, città complessa. Eppure i napoletani sono sempre pieni di speranza. «Noi come politici», dice Gianfranco, «dobbiamo fare in modo che questa speranza sia tenuta viva realizzando nel concreto ciò di cui i napoletani hanno diritto: una città pulita, sicura, accogliente. Le richieste della gente sono legittime: i napoletani cercano la normalità. Certo c’è bisogno del contributo degli stessi cittadini e di un senso civico più sviluppato. Ma come amministratori dobbiamo lavorare perché la stessa municipalità abbia un ruolo forte e di governo, con l’appoggio dell’amministrazione centrale per far decollare tutte le deleghe. Solo così potremo lavorare meglio e tenere accese le lampade della speranza nei nostri quartieri».
r.b.
lunedì 25 gennaio 2010
PIAZZA MERCATO: NO PARKING
IL TERRITORIO
NAPOLI. Nel marzo scorso fu tra i
primi a promuovere il sequestro del
parcheggio abusivo in piazza Mercato
e a festeggiare con i residenti
per la vittoria sull’illegalità.
A meno di un anno da quello sgombero
Gianfranco Wurzburger (nella
foto), assessore alla Vivibilità della
II municipalità, torna a sorridere
per lo sventato pericolo di un nuovo
posteggio. Stavolta comunale.
«Le nuove strisce blu apparse qualche
sera fa in piazza Mercato, sono
solo frutto di un errore procedurale.
Infatti all’indomani dello
sgombero degli abusivi dalla storica
piazza, tra gli interventi previsti
per mantenere sotto controllo lo
spazio pubblico, c’era anche la possibilità
di affidare temporaneamente
l’area alla società Napolipark,
in modo da creare un deterrente
per coloro che avrebbero tentato
di impossessarsi di nuovo dello
spazio liberato. Questo però sarebbe
dovuto verificarsi nell’immediatezza
poi, visto che la piazza
è stata tranquillamente tenuta
libera e sotto controllo - grazie sia
alla presenza della Polizia Locale
che all’aiuto degli stessi residenti -
Municipalità, Amministrazione Comunale
e commercianti hanno lanciato
tante altre idee per riqualificare
e far risorgere quello che un
tempo era l’antico campo del moricino
». Dunque, quella che sembrava
una beffa del Comune nei
confronti della cittadinanza, si è rivelata
semplicemente un errore di
comunicazione. Intanto, nell’attesa
che le idee per salvare la piazza
dal degrado diventino finalmente
progetti, l’area continua a vivere in
uno stato di abbandono che non
rende onore alla storia passata di
lì.
«Corradino di Svevia, Masaniello, i
martiri del ‘99, sono solo alcuni dei
personaggi che hanno attraversato
e vissuto la piazza. L’obiettivo
da raggiungere – continua Wurzburger
– è la riqualifica dell’intero
territorio, una rinascita sia di tipo
strutturale che socio ambientale,
che può realizzarsi con l’aiuto
dei fondi stanziati per il centro storico
di Napoli». Il “Programma integrato
urbano”? «Esattamente. Però
è chiaro – conclude l’assessore
della II Municipalità – che oltre agli
interventi straordinari previsti dal
Piu servono quanto prima interventi
ordinari: la manutenzione delle
strade, la pulizia delle fogne, il
potenziamento della pubblica illuminazione
e le garanzia per la sicurezza
urbana. Noi rappresentanti
della Municipalità sicuramente
faremo tutto ciò che ci compete per
ridare finalmente dignità ad un luogo
che, nonostante tutto, continua
ad avere una grande storia». sg
FALO' DI SANT'ANTONIO
Falò di Sant'Antonio sradicati sette alberi
Repubblica — 17 gennaio 2010 pagina 6 sezione: NAPOLI
NO AL PARCHEGGIO IN PIAZZA MERCATO
PIAZZA MERCATO RIVOLTA CONTRO LE STRISCE BLU
IL MATTINO - 22/01/2010
Auto in sosta? No, grazie: sarebbe un attentato al percorso di riqualificazione di piazza Mercato. Muore così sul nascere - o meglio, viene sospeso dopo un’ondata di proteste - il tentativo del Comune di disegnare le strisce blu nell’area pedonale. L’arrivo degli operai armati di pennello e vernice, ieri mattina, non passa inosservato. Il primo a tuonare contro la scelta di Palazzo San Giacomo è Luigi Rispoli, presidente del consiglio provinciale: «L'assurda decisione di reinsediare il parcheggio delle auto in piazza Mercato è un colpo alla legalità. Con questo provvedimento, inoltre, si mortifica e vanifica il grande sforzo per la riqualificazione che gli operatori economici della zona stanno portando avanti attraverso il loro consorzio». Dopo l’attacco, l’appello: «Invito quindi il sindaco e gli assessori - conclude Rispoli - a riconsiderare una scelta che ci riporta indietro occupando con un parcheggio quello che per i residenti era diventato il simbolo del riscatto». A stretto giro di posta l’atto d’accusa di Gianfranco Wurzburger, assessore alla vivibilità della seconda municipalità. «Un parcheggio in piazza Mercato avrebbe avuto utilità il giorno dopo l'operazione di sgombero degli abusivi - riflette l’esponente del parlamentino di quartiere - oggi è solo un grave danno per l'intero territorio e per la bellezza monumentale dello storico campo del Moricino». Anche Wurzburger fa riferimento alle legittime aspirazioni di residenti e negozianti: «Gli operatori economici attendono da tempo una vera riqualificazione del sito monumentale. Ci batteremo con ogni mezzo perché ciò non accada per la gente che da poco ha riconquistato lo spazio perduto e per gli operatori commerciali». Gli stessi concetti, annuncia Wurzburger, sono stati oggetto di una telefonata all’assessore competente per sollecitarlo a fare marcia indietro: «Piazza Mercato è stata inserita nel Programma integrato urbano per l'utilizzo dei fondi destinati al centro storico, non possiamo buttare all'aria un'occasione storica per un luogo che ha segnato la vita della città di Napoli. Oggi piazza Mercato rappresenta un simbolo di legalità, è paragonabile ad un bene confiscato alla camorra, quindi non va svenduto».Gli operai rimettono a posto pennelli e vernice, il progetto strisce blu - per motivi che ufficialmente non vengono dichiarati - per adesso tramonta.
L’odissea del parco della Marinella: i lavori non partono
Melina Chiapparino - Il Mattino - 24/01/2010
Il Parco della Marinella è ancora una chimera. Nonostante l’avvio dei lavori tra via Acton e via Marina, per riqualificare l’area portuale e dotarla di nuovi servizi, un cantiere è fermo da più di dieci anni. Si tratta di un’area di circa 35.000 metri quadri, tra via Marinella e via Amerigo Vespucci, dove sarebbe dovuta risorgere la ottocentesca Villa del popolo e, oggi, campeggiano bidonville e degrado. Il progetto, cofinanziato dall’Ue e approvato da una delibera della Regione Campania nel lontano 2002, avrebbe dovuto consegnare ai cittadini uno dei parchi più grandi della città attrezzato con aree verdi, manufatti artistici, fontane e gazebo, entro marzo del 2006. In campo quasi 4 milioni di euro, stanziati e pronti per essere usati, ma l’odissea amministrativa della vicenda non è ancora terminata. Nei documenti del Comune di Napoli, datati 2004 e relativi agli «Interventi previsti per l’area monumentale», si legge che il parco «è in corso di realizzazione», così come nei resoconti comunali delle «risorse strategiche e programmazione economico finanziaria», lo stato d’opera dei lavori è definito al 50% in data dicembre 2007, col rinvio della consegna del parco a dicembre 2008. In realtà, i lavori non sono mai cominciati. Il cantiere, che oggi è una baraccopoli dove rom ed extracomunitari vivono in condizioni igieniche allarmanti, è stato lo scenario di episodi incresciosi, come il ritrovamento del cadavere di un diplomatico canadese e di un ghanese ucciso a coltellate, e anche di fabbriche abusive per l’essicazione del pesce, oltre il ripetersi di risse, furti del materiale del cantiere e atti osceni riferiti dai cittadini che abitano nei paraggi. «Ogni anno vengono effettuati gli sgomberi delle baracche fatiscenti che dopo poco ricompaiono, così che gli extracomunitari vivono in condizioni di salute precarie e pericolose e il quartiere affoga nel degrado». Questo l’appello di Gianfranco Wurzburger, assessore municipale alla Vivibilità e promotore del progetto per la realizzazione del Parco nel lontano 1997, per il quale richiese anche la presenza di un campetto polifunzionale per i ragazzi del quartiere in quanto presidente della circoscrizione Mercato Pendino. Un appello lanciato anche dai cittadini, non ancora rassegnati al crescente degrado dell’area che si trova di fronte l’ospedale Loreto Mare e vicino agli uffici Immigrazione della Prefettura. A monte del problema, c’è una deficienza progettuale che per anni ha compromesso i lavori. Gran parte del terreno destinato al Parco è demanio statale e non proprietà del Comune, che ha eseguito solo lavori per le fognature e le recinzioni nell’arco di un decennio (lavori danneggiati dalla presenza della baraccopoli). Dunque, nonostante l’approvazione del progetto e lo stanziamento dei fondi, le ditte non avevano il permesso di procedere. La settimana scorsa è avvenuto il trasferimento della proprietà demaniale al Comune, ma i lavori non sono partiti perché al trasferimento deve seguire la consegna. Rinviata a data da destinarsi.
giovedì 21 gennaio 2010
No al parcheggio in piazza Mercato
mercoledì 13 gennaio 2010
RACKET: commissione legalità, assenti i consiglieri comunali
CORSO LUCCI: LA NUOVA AMSTERDAM
lunedì 11 gennaio 2010
VIA MARINA E VIA ACTON: LA TRAPPOLA DEI CANTIERI
Paolo Barbuto - IL MATTINO - Oggi scattano i nuovi cantieri su via Marina, tra una settimana si aggiungeranno i lavori su via Acton: il definitivo rientro alle attività ordinarie dopo le lunghe feste natalizie si annuncia drammatico per gli automobilisti napoletani. All’annunciata ripresa degli interventi tra Portosalvo e Corso Garibaldi, con straordinario tempismo si sovrapporranno i lavori per i sottoservizi della linea 6 della metropolitana nella zona che va dal Molosiglio al molo Beverello. Si verrà a creare, così, un lungo canale di lavori in corso: due chilometri e mezzo che si trasformeranno in una trappola per gli automobilisti. Si parte stamattina, dunque, con l’apertura contemporanea di due cantieri su via Marina che partiranno da Portosalvo. Sarà completamente chiusa la carreggiata del lato mare, fino all’altezza dei torrioni, e il traffico sarà incanalato nella corsia preferenziale che verrà negata ai mezzi pubblici e sarà utilizzata a senso unico in direzione dell’incrocio con Corso Garibaldi. Nella prima fase dei lavori, che arriveranno fino all’altezza della pompa di benzina «Erg», le automobili resteranno nella preferenziale solo fino al distributore, poi usciranno e torneranno sulla naturale carreggiata lasciando all’interno della preferenziale solo i mezzi pubblici che proseguiranno il normale percorso. Quando scatterà la seconda fase, a partire dalla fine di febbraio, le auto arriveranno fino all’incrocio con corso Garibaldi all’interno della corsia riservata ai bus. Naturalmente sarà interdetta la circolazione dei tram che verranno sostituiti da un servizio di autobus. Proprio l’immissione dei mezzi pubblici all’interno del flusso di traffico, preoccupa molto: anche nel senso di marcia opposto a quello interessato dai lavori gli autobus si mescoleranno alle automobili, contribuendo a ingolfare il traffico. Gianfranco Wurzburger, assessore alla vivibilità della II municipalità, lancia una proposta: «Si potrebbe ipotizzare di deviare tutto il traffico dei bus su corso Umberto, naturalmente presidiando le corsie preferenziali per consentire una maggiore fluidità di scorrimento». Proposta lanciata, anche se sarà necessario un periodo di valutazione dell’impatto dei cantieri sulla viabilità, prima di decidere cosa fare. I cantieri di via Marina, inevitabilmente, provocheranno code di traffico che arriveranno fino al Beverello e dentro la galleria Vittoria (è già accaduto nel recente passato), e proprio in quella zona, a partire da lunedì prossimo, si aprirà il nuovo fronte di lavori. Per consentire la realizzazione dei sottoservizi della linea 6 della metropolitana, sarà chiusa per un mese la carreggiata che costeggia il Molosiglio e il porto, e le auto saranno deviate tutte nella corsia preferenziale che diventerà a senso unico in direzione di piazza Municipio. Anche in questo caso si prevede caos in entrambi i sensi di marcia. Per le auto che vengono da Chiaia ci sarà l’impatto con il cantiere, mentre quelle che vengono da piazza Municipio faranno i conti con la mancanza della preferenziale che intaserà di mezzi pubblici la carreggiata. Per far fronte al grande caos di oggi, la polizia municipale schiererà cinquanta agenti nelle zone nevralgiche. Per studiare un piano di azione quando aprirà il cantiere di via Acton, sono previste riunioni nel corso di questa settimana. L’assessore alla viabilità, Agostino Nuzzolo, continua a lanciare il suo invito: «Napoletani, se potete, evitate l’auto, e se la prendete, non passate in via Marina». | |
Troppi furti e pochi sacerdoti, chiusa San Pietro Martire
RACKET
Raid contro le vetrine vecchi di 2 anni
Repubblica — 06 gennaio 2010 pagina 5 sezione: NAPOLI