giovedì 24 aprile 2008

GLI SFRATTATI LA PROTESTA

Da Arzano, Afragola e Casoria soldi per liberare l’immobile Pansa riconvoca i comuni stamattina nuovo summit
ROSANNA BORZILLO - IL MATTINO Ancora fumata nera per i senzatetto di Melito che occupano la basilica del Carmine da venti giorni. All'incontro convocato dal prefetto per ieri mattina presso la chiesa della Vergine Bruna rispondono sei su diciassette dei comuni coinvolti. Non si profila ancora una soluzione e gli sfollati, guidati da Adele Castiello, ripetono decisi: «Non usciamo se non tutti insieme». Nei giorni scorsi il Comune di Napoli aveva proposto e trovato una sistemazione per i 121 residenti: due locali in via Stadera, un centro commerciale e un ufficio postale. «Non idonei del tutto - dice la Castiello - ma ci adattiamo. Sappiamo che li stanno preparando. Mancano ancora le docce. Le famiglie di Napoli sono a posto possiamo accettare. Ma la riunione di ieri mattina ci è sembrata una presa in giro». I senzatetto lamentano l'assenza dei rappresentanti degli altri Comuni. «Solo sei amministrazioni si sono fatte sentire - dicono - e con quali proposte?». Da Afragola, Casoria e Arzano una una tantum di duemila euro: «Pane e mortadella ce lo possiamo comprare da soli», replicano gli sfollati. Da Melito tre locali, frutto della 219: «Edilizia popolare, ma dobbiamo verificare lo stato degli alloggi». Giugliano ha provveduto soltanto al censimento anagrafico delle famiglie. Infine il comune di Marigliano è venuto senza alcuna proposta: «Vi sembra serio dopo 20 giorni arrivare qui così?», replica il leader del Movimento di lotta per la casa. Dall'altro ieri, infatti, gli occupanti del Carmine si sono costituiti in Movimento e continuano a ribadire la volontà di marciare tutti insieme. Con questo spirito anche una lettera al prefetto Pansa nella quale «chiedono di convocare urgentemente le autorità competenti della regione Campania» perché prendono a cuore il problema come, a parer loro, non è stato fatto fino ad ora e che si convochi un tavolo al quale sia presente la «delegata dei senzatetto». Intanto il prefetto per questa mattina ha chiamato nuovamente i rappresentanti dei 17 Comuni visto il flop di ieri. La soluzione per 60 famiglie non residenti a Napoli va cercata al più presto. Si rischia un'altra domenica senza messa. Dal Comune di Napoli nessuna certezza. «Non possiamo ipotizzare una data - dice l'assessore alla Vivibilità della II Municipalità Gianfranco Wurzburger, interfaccia per Palazzo San Giacomo nella trattativa con i senzatetto - se non abbiamo ipotesi concrete dagli altri Comuni. Ieri mattina abbiamo avuto risposte soltanto per 28 nuclei familiari su 60. Il comune di Napoli è l'unico pronto già da tempo». Intanto domani altri due matrimoni sono stati annullati: siamo a quota cinque. Tre fedeli dopo aver pregato dinanzi all'altare, mentre una radiolina suona a tutto volume, si chiedono: «Forse dovremmo passare ad un'azione di forza. Fare una dimostrazione per riavere la chiesa».

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