giovedì 10 aprile 2008

SFRATTATI:CONTINUA L'OCCUPAZIONE

LUIGI ROANO IL MATTINO 09.04.08 Quinto giorno di occupazione della basilica del Carmine per i 348 sfollati di Melito; quinto giorno senza poter dire messa per i padri carmelitani che non possono dispensare neanche il sacramento del battesimo. Ma un primo spiraglio di soluzione si intravede perché il Comune ha individuato una struttura. Si tratta di 280 metri quadrati nell’ex ufficio postale di via Stadera che non è fruibile subito, servono almeno 48 ore di lavoro perché non ci sono servizi igienici e devono essere installati. La struttura può ospitare al massimo una ottantina di persone. Nella basilica del Carmine però ce ne sono 348 di cui 115 bambini. Che fare? È stato stabilito nel corso di varie riunioni che palazzo San Giacomo si occuperà solo di coloro che hanno residenza a Napoli e si tratta di 121 persone, non una in più. Sempre molte di più rispetto alle potenzialità abitative del sito. Un rebus del quale hanno discusso il sindaco Rosa Russo Iervolino e il cardinale Crescenzio Sepe, nel corso di una telefonata. Il sindaco ha spiegato all’arcivescovo che il Comune si sta impegnando e che tuttavia sta agendo per un fatto umanitario perché da un punto di vista istituzionale non c’è alcun obbligo. Sepe ha ascoltato e con gran garbo ha fatto però capire - almeno questo trapela - che la chiesa non può certo volere soluzioni di forza ma neanche può tenere asserragliati in basilica 348 disperati per molto tempo ancora. Giorgio Nugnes è l’assessore incaricato dal sindaco di risolvere la questione al più presto. Nugnes però è chiaro: «Ogni tentativo di speculazione - spiega - non avrà esito perché chi è in lista d’attesa per avere un alloggio non può essere discriminato da chi con la forza tenta di usurpare un diritto acquisito». Dalla Municipalità monitora costantemente la situazione degli accampati l’assessore Gianfranco Wurzburger. La struttura di via Stadera potrebbe dunque a breve dare la prima svolta a una vicenda singolare anche se non è detto che tutto fili liscio. E questo per due motivi: il primo è che quell’immobile era stato assegnato già a un’associazione. Il sindaco ieri ha emesso una nuova ordinanza con la quale ha revocato l’assegnazione «per gravi motivi sopraggiunti» e firmato un provvedimento ex novo in favore degli occupanti della basilica. Ma non è escluso che i primi assegnatari ricorrano al Tar contro la nuova decisione. Il secondo motivo è che l’ex ufficio postale per motivi di spazio non riesce a soddisfare neanche i 121 residenti napoletani. Per gli altri palazzo San Giacomo ha chiesto aiuto alla Provincia e alla Regione perché si attivino presso i comuni di loro residenza - da Giugliano ad Aversa - perché facciano la loro parte e si prodighino nel ricercare immobili e alloggi dove sistemare trecento persone che da cinque giorni hanno occupato uno dei luoghi di culto più simbolici della città.

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