
6 APRILE 2008 Il MATTINO
In 140 barricati nella basilica dopo lo sfratto a Melito. Interventi di sindaco e prefetto
Hanno trascorso la notte nella basilica del Carmine le famiglie sfrattate dagli appartamenti di Melito, dove alloggiavano abusivamente da circa sei anni. Tra i banchi, i pulpiti e gli altari si sono accampate 140 persone tra cui 45 bambini e cinque donne incinte. Un vertice con il sindaco Iervolino e il prefetto Pansa si è concluso con un nulla di fatto per l’impossibilità tecnica di utilizzare (com’era stato proposto) una delle caserme dell’Esercito. Gli occupanti, dal canto loro, si mostrano decisi a resistere a oltranza. La celebrazione di alcuni battesimi è stata spostata nella vicina chiesa di Sant’Eligio, mentre è stata sospesa anche l’attività della «mensa dei poveri» (i carmelitani ogni giorno offrono 300 pasti caldi). Ieri sera la protezione civile ha portato brandine, coperte e sacchi a pelo. «Rivolgiamo un appello all’arcivescovo», implora la portavoce degli sfollati. E intanto è allarme per il degrado in cui versa tutta la zona di piazza Mercato.
Seconda nottata trascorsa nella basilica del Carmine per le famiglie sfrattate dagli appartamenti di Melito (via Giulio Cesare)- dove alloggiavano abusivamente - e che dall’altra sera occupano la chiesa simbolo di tanti passaggi cruciali della storia di questa città. Il sindaco Rosa Russo Iervolino con l’assessore comunale alla protezione civile Giorgio Nugnes e l’assessore alla vivibilità della II municipalità Gianfranco Wurzburger si stanno impegnando per trovare una soluzione, ma un primo incontro, ieri mattina, con il prefetto Pansa, si è concluso con un nulla di fatto per l’impossibilità tecnica di utilizzare (com’era stato proposto) una delle caserme dell’Esercito. Gli occupanti dal canto loro si mostrano decisi a resistere a oltranza. Niente Messe, oggi, nella basilica del Carmine, mentre la celebrazione di alcuni battesimi sarà spostata nella vicina chiesa di Sant’Eligio. Sospesa anche l’attività della «mensa dei poveri» (i carmelitani ogni giorno offrono 300 pasti caldi). Scene da dopoguerra. Tra i banchi, i pulpiti e gli altari da venerdì stanno dormendo 140 persone tra cui 45 bambini (dai 15 giorni ai dodici anni) e 5 donne incinte (una delle gravidanze è a rischio) anche se il problema riguarda complessivamente 130 famiglie (il 78% delle quali napoletane). Circa sei anni fa, si insediarono abusivamente in sei palazzine di Melito che credevano di proprietà del Comune di Napoli (che valutava la possibilità di acquistarle) ma poi sono spuntati fuori i legittimi proprietari e si sono rivolti alla magistratura: di qui lo sgombero forzato e la riaffermazione della legalità. Una parte delle famiglie è riuscita a trovare ospitalità presso parenti. Altre, invece, dal 2 aprile quando c’è stato lo sgombero, sono rimaste per strada. La prima notte s’erano accampate in una piazza ad Arzano. Poi un tentativo (respinto) di occupare la basilica di Capodimonte. «Martedì sera invece siamo venuti qui per partecipare alla Messa - spiega Adele Castiello - e poi, quando il sacerdote ha avvertito i fedeli che sarebbero state chiuse le porte, io mi sono alzata ed ho detto: Padre, ci dovreste dare la vostra solidarietà». Poco dopo è arrivata la polizia, che li ha identificati. E poi è scattata con prontezza la macchina comunale. L’assessore Nugnes ha inviato i giovani della protezione civile con latte, coperte e altri viveri di prima necessità. Ieri il Comune ha fatto arrivare anche dei pasti caldi. E intanto la ricerca di una soluzione temporanea: «Le caserme sono indisponibili in quanto considerate ancora attive - spiega Giorgio Nugnes -. Alle donne incinte ho proposto un ricovero presso l’ospedale Annunziata ma non hanno accettato per stare tutti insieme, per non dividersi dagli altri nel timore che a quel punto potessero essere sgomberati». Esperita anche la possibilità di utilizzare come ricovero l’ex cinema Italia che però è dissestato, impraticabile. Ieri sera la protezione civile ha portato brandine, coperte e sacchi a pelo. I volontari hanno trascorso lì una seconda notte, con l’ausilio della Croce Rossa. «Rivolgiamo un appello all’arcivescovo, contiamo sulla Chiesa», implora la portavoce degli sfollati (solo a Napoli esistono oltre 20mila vani sfitti). La Curia per ora tace. «Colgo l’occasione - dichiara l’assessore Giorgio Nugnes - per ringraziare il cardinale Sepe per l’enorme disponibilità e per la sua attenzione nei confronti dei più deboli». E Gianfranco Wurzburger che, insieme con due carmelitani, ha trascorso la notte con i senzatetto: «Non è possibile che si butti la gente per strada senza predisporre un’alternativa».
BORZILLO, L. RUSSO E TRECCAGNOLI IL MATTINO
BORZILLO, L. RUSSO E TRECCAGNOLI IL MATTINO
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