
ROSANNA BORZILLO IL MATTINO
Nella cappella laterale della basilica del Carmine i vigili dell’ottava unità operativa hanno allestito un banchetto: ieri è stata la giornata del censimento. In fila ordinatamente gli sfollati di Melito dichiarano capofamiglia, composizione del nucleo familiare, dati anagrafici, numero di bambini, frequenza scolastica. Sono 91 i nuclei familiari per un totale di 348 persone. 115 i minori under 14 che frequentano i plessi scolastici di Melito, Arzano, Giugliano e Secondigliano. 10 le donne incinte e un disabile in carrozzina. 121 residenti a Napoli, il resto suddivisi in 17 comuni della provincia più un nucleo senza fissa-dimora. L'identikit del censimento è tracciato dal tenente Massimo Giobbe. Le donne dichiarano anche i dati dei capifamiglia che tornano solo in serata per trascorrere la quarta notte ai piedi della Madonna bruna. I padri Carmelitani, domenica, avevano chiesto un pattugliamento fisso della chiesa per proteggere il luogo di culto. Ieri non c’era più nemmeno la volante. Durante il censimento scoppiano disordini tra i senzatetto e un gruppo di esterni. Anche i fedeli della chiesa del Carmine non ci stanno. Lamentano l'assenza delle istituzioni e passano al contrattacco. Se entro domani non si arriverà la soluzione non andranno a votare alle prossime consultazioni elettorali. Intanto, nella basilica, si vive in una sorta di limbo. Anche la soluzione delle caserme è sfumata. Servono per il deposito di attrezzature militari: questo il risultato dell'incontro tra amministrazione comunale e prefettura. E le oltre dieci strutture passate al vaglio dal Comune, tra cui scuole, centri sociali, associazioni, non sono agibili. Resta in piedi ancora e solo una struttura di 280 metri quadri tra San Pietro a Patierno e Poggioreale, in via Cupa Santa Croce: piccola ed insufficiente per ospitare tutti. «Ma che speranze ci sono?». Chiedono smarriti a turno all’assessore della II Municipalità Gianfranco Wurzburger che qui, per loro, rappresenta le istituzioni. «Per quanto tempo ancora dobbiamo stare qui?», domanda Giuseppina Di Napoli che è con il marito, quattro figli, e ha una sorella disabile da accudire. Intanto i bambini, moltiplicatisi rispetto ai giorni scorsi, scorazzano nel corridoio centrale, spingendo i passeggini. All’ingresso della chiesa c'è anche «Nanninella»: un cagnolino nero. «Ma gli abbiamo trovato la cuccia!», dice il proprietario. «Mica la potevamo abbandonare». Adele Castiello, la «capopopolo» di questo gruppo improvvisato, ricorda di fare silenzio. «Siamo in chiesa!». «Ci contassero pure - dice - da qui non ce ne andiamo senza un posto dove ci sia stanza da letto, bagno e cucina». Con la quarta notte aumentano anche le richieste, oltre che la disperazione.
Nessun commento:
Posta un commento